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Castellammare di Stabia : Scala sullo sciacallaggio mediatico

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Castellammare di Stabia: non ha tardato a farsi sentire la voce di Tonino Scala in merito allo ” sciacallaggio mediatico ” esploso in questi ultimi tempi.

Castellammare di Stabia : Scala sullo sciacallaggio mediatico

a href="http://www.comune.castellammare-di-stabia.napoli.it/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">CASTELLAMMARE DI STABIA (NA)- Tonino Scala ha espresso in poche righe, quelle che sono le sue considerazioni in merito allo ” sciacallaggio mediatico ” che ha preso piede a seguito degli episodi verificatesi negli ultimi tempi.

C’è chi continua a parlare di sciacallaggio mediatico: al peggio non c’è mai fine.

Un disco rotto, una narrazione violenta e insopportabile che non si ferma nemmeno davanti alle scene che dovrebbero rendere tutti un po’ più umani.

Nel frattempo i sindacati, i medici, gli operatori, vanno in Procura.
Quelli del San Leonardo. Di Castellammare. La mia città. Capitale di un disastro annunciato.

Quelli del 118, quelli che hanno contratto il covid nella prima fase, in Primavera quando mancava tutto, anche il buonsenso.
Trattati come carne da macello: ai piedi buste della spesa.

I medici erano in rivolta allora, lo sono ancor più oggi: La seconda ondata è di gran lunga peggiore.
Chi ha sbagliato paghi, dicono. A maggior ragione oggi che si volgono alla Procura della Repubblica presentando un voluminoso dossier su errori e inefficienze.

Eppure mi ricordo quel periodo. C’era chi mi attaccava gratuitamente dicendo che stavo facendo del male alla città: non potevo parlare male del San Leonardo. Come dire… i panni sporchi si lavano in famiglia. A me sta famiglia non è mai piaciuta!

Quegli operatori, in sette mesi hanno vissuto sulla loro pelle tutte le inefficienze del sistema sanitario regionale. Sono stati in prima linea senza i dispositivi adeguati. Avevano tute di carta comprate con i loro soldi dal ferramenta al posto dei calzari buste vuote della spesa e mascherine non a norma.
A loro mi sento di dire grazie.

A chi ha difeso l’indifendibile non dico nulla penso alla loro buona fede, quando si tifa, si venera, si ama, la lucidità viene sempre a mancare.

A Lui, il Magliaro chiedo un po’ di serietà, sobrietà e senso delle istituzioni: la sceneggiata è finita, qui c’è gente che muore, ci sono operatori sanitari che vanno ringraziati per aver lavorato in condizioni pessime per essere stati trattati come carne da macellare.
Bisognava e bisogna essere seri.
Ora, non domani. Ora.
Fate presto!
Tonino Scala

 

 

 

Stéphanie Esposito Perna / Redazione Campania
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