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Castellammare, Cimmino: “I lavoratori termali rappresentano una risorsa preziosa”

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Castellammare di Stabia, “Si è tenuto ieri sera un momento di confronto su un tema molto sentito in città: il #termalismo. Realizzare l’evento nella struttura di piazza Amendola non è stato semplice e adesso stiamo lavorando affinché le Antiche Terme restino sempre aperte. A Castellammare bisogna mettere in campo un’azione sinergica che dia il via a nuovi investimenti. Il pubblico ha mostrato qui in città tutti i propri limiti: ora attendiamo manifestazioni da parte di privati. Il termalismo verrà rilanciato nelle #AnticheTerme, mentre sulle #NuoveTerme si concentrerà la riabilitazione.

Insieme a tutti i consiglieri comunali e a tutte le forze politiche metteremo in campo un’azione decisa per il rilancio. Le privatizzazioni delle strutture avverranno in maniera trasparente attraverso manifestazioni d’interesse o di idee. I #lavoratori termali rappresentano una risorsa preziosa che abbiamo il dovere di reintegrare nel circuito turistico che si verrà a creare. Ogni territorio ha le sue grandi peculiarità che vanno sfruttate appieno, affidandoci ad esperti e attivando canali di altissimo livello anche istituzionali.

La #comunicazione assumerà un ruolo fondamentale. È il tempo del termalismo 2.0. La nostra città ha bisogno di essere comunicata, percepita in una maniera mai vista prima. Bisogna aprirci al mondo, rendere note le nostre ricchezze. Basta chiusure, basta limiti. Ciò che la natura ci ha donato non ha limiti”. Così Gaetano Cimmino, sindaco di Castellammare di Stabia, all’indomani del convegno svoltosi nell’ambito del progetto 3A – Acqua, Alimentazione, Ambiente.

“L’acqua è vita, un bene prezioso a cui non possiamo rinunciare. – ha spiegato Lello Radice, vicesindaco di Castellammare – Ma l’#acqua è anche e soprattuto una risorsa. Un punto di forza per l’economia dei territorio. Castellammare dispone di ben 28 sorgenti naturali. Le prime analisi sulle acque stabiesi furono avviate nel 1787, quando il re Ferdinando di Borbone diede incarico a due medici autorevoli dell’epoca di esaminare l’acqua acidula. Ebbene, le analisi sulla nostra acqua evidenziarono proprietà terapeutiche e purezza superiori alle acque di Spa, in Belgio, famosa per le sue acque carboniche ferruginose. Nel XVIII secolo, dunque, i borboni erano già consapevoli che l’acqua rappresenta un patrimonio di inestimabile valore.

Eppure le difficoltà degli ultimi anni sono innegabili, perché Castellammare non è stata in grado di comprendere l’evoluzione dei tempi. Le terme curative, quelle dell’assistenzialismo, non hanno più ragion d’essere senza percorsi dedicati al benessere e alla prevenzione. L’obiettivo della nostra amministrazione consiste nello sfruttare il nostro immenso patrimonio. Tutto ciò è possibile soltanto coinvolgendo imprenditori, parti sociali, istituzioni verso un progetto comune d rilancio che restituirà a questi luoghi e alle nostre acque la dignità e l’importanza che meritano”.

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