Castellammare, 10mila euro dalla Regione per le vittime di maltrattamenti domestici e stalking
“Una stanza rosa nel Commissariato di Polizia per le donne vittime di violenza. Abbiamo effettuato oggi un sopralluogo presso ‘La stanza di Imma’, così chiamata in memoria di Imma Villani, uccisa barbaramente dal marito Pasquale Vitiello il 19 marzo 2018 a Terzigno.” Così il primo cittadino di Castellammare di Stabia, Gaetao Cimmino.
“Un luogo sicuro ricavato in un presidio di legalità per dar modo alle donne e ai minori di denunciare ogni forma di maltrattamento e atto persecutorio. L’iniziativa è stata realizzata in cooperazione con il Commissariato di Polizia di Castellammare di Stabia, l’Assessorato alle Politiche Sociali, l’Ambito N27 e con l’Istituto di Istruzione Superiore Marco Pollione Vitruvio, attraverso il progetto realizzato nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro.
In un bene confiscato alla camorra in via Panoramica, intanto, sarà realizzato un centro antiviolenza, per il quale è stata avviata oggi una procedura pubblica per l’affidamento del servizio mirato all’istituzione di una casa di accoglienza per donne maltrattate. L’iscrizione del centro antiviolenza di Castellammare di Stabia alla piattaforma digitale della Regione Campania, inoltre, ha consentito all’Ambito N27 di intercettare 10mila euro, fondi regionali da erogare al centro antiviolenza, un aiuto economico per risarcire le famiglie delle vittime di violenza, stalking e maltrattamenti domestici.
Il centro antiviolenza consente di indirizzare il lavoro sociale al contrasto della violenza di genere, tutelando i diritti delle donne e migliorandone la qualità di vita, con l’obiettivo di offrire sostegno alle vittime e ai loro figli e promuovere la diffusione di una cultura innovativa fondata sul riconoscimento, la denuncia e la prevenzione della violenza sulle donne.”
“Le donne che si rivolgono al centro trovano ascolto e sostegno psico-sociale per ripristinare la propria inviolabilità e riconquistare la loro libertà, nel pieno rispetto della riservatezza, creando condizioni di vita serena e autonoma e una possibilità di ricrearsi una propria identità con l’apporto di personale esperto. “
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