Caserta, ragazzina di 13 anni esorcizzata: i genitori rischiano di perdere l’affidamento. I poliziotti sapevano dell’accaduto e non hanno agito: il caso
Caserta, il 14 febbraio, il programma televisivo “Le Iene”, mandò in onda su mediaset, un servizio che spiegava la storia di una ragazza di 13 anni del casertano, vittima di un esorcismo. Rispetto a quanto ricostruito alle Iene, la 13enne è stata esorcizzata perché, avendo avuto contatti con la sorella omosessuale, porta dentro di sé i “demoni”. Questa vicenda ha come protagonisti una famiglia casertana, residente nell’agro aversano, e don Michele Barone, sacerdote di Casapesenna, noto come ospite in diversi in programmi televisivi nazionali.
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opo il servizio delle Iene, è scattata l’inchiesta, infatti i genitori della ragazza, rischiano di perdere l’affidamento della minore, sottoposta a riti esorcisti e probabilmente non curata per patologie di natura psichiatrica. Il tribunale dei minori di Napoli sta valutando la posizione della madre e del padre e si affida ai consulenti, medici, psicologi e assistenti sociali, che dovranno valutare le eventuali negligenze in merito al trattamento delle patologie che, a dire della sorella, sono state ignorate anzi, trattate come disturbi legati a possessioni demoniache. A breve inizieranno le acquisizioni di atti e gli interrogatori. Se dovessero emergere fatti che vanno ad avallare questa tesi, la ragazza potrebbe essere trasferita in una casa famiglia. Nella raggiera di controlli che si sono scatenati dopo il servizio televisivo potrebbero però ritrovarsi anche i servizi sociali, per non avere trattato il caso adeguatamente, e gli esponenti delle forze dell’ordine che sembra fossero al corrente della situazione ma non sono interventi a tutela della minorenne.
Ma non solo i genitori sono coinvolti. Si sta investigando sul prete, che è stato sospeso dal servizio, cosa voluta dal vescovo, e si sta investigando su tutti gli adulti coinvolti. Se le cose stanno come si evince dal servizio giornalistico, le persone coinvolte si ritroverebbero indagate per reati molto gravi che vanno dall’abuso su minore, ai maltrattamenti, fino al sequestro di persona o alla circonvenzione di incapace. Scenari tutti in valutazione mentre ben due procure sono all’opera sulla vicenda. Procedono sia l’ufficio inquirente di Napoli Nord, diretto da Francesco Greco, che quello di Santa Maria Capua Vetere, coordinato da Maria Antonietta Troncone.
Se la Diocesi di Aversa ha già chiuso il caso con la sospensione del sacerdote Michele Barone, accusato di avere praticato esorcismi non autorizzati, la vicenda, da un punto di vista giuridico, è in corso di valutazione e sul percorso verso la «verità» c’è evidentemente più di una mina pronta a scoppiare. Ma tra gli adulti coinvolti anche un poliziotto che avrebbe cercato di dissuadere la sorella dal denunciare il sacerdote. La posizione dell’agente è molto scivolosa dal momento che lo lega a don Barone un’amicizia di lungo corso tanto che quel prete ha celebrato il matrimonio del poliziotto, da anni suo parrocchiano, tanto da prendere parte ai pellegrinaggi organizzati da don Barone.
La squadra mobile potrebbe oggi iniziare gli interrogatori, non solo dei genitori e del sacerdote, ma anche di persone informate sui fatti. Da San Cipriano d’Aversa, dove si trova la cappella all’interno della quale sono stati eseguiti i rituali esorcisti, fino a Maddaloni, dove risiede la famiglia della ragazzina. Ma la procura di Napoli Nord ha in mano anche denuncia che il sacerdote ha sporto contro la trasmissione televisiva di Mediaset.
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