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Caramelle Ricche Di Euro E Ripiene Di Voti Mafiosi (Lo Piano – Saint Red)

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Ancora uno scandalo sulla compravendita di voti: il 20 dicembre, in Piemonte, è stato arrestato, per acquisto di voti, l’assessore regionale Roberto Rosso

Caramelle Ricche Di Euro E Ripiene Di Voti Mafiosi (Lo Piano – Saint Red)

Ancora uno scandalo sulla compravendita di voti: il 20 dicembre, in Piemonte, è stato arrestato l’assessore regionale Roberto Rosso, avrebbe fatto un uso improprio di “caramelle” ricche di euro e ripiene di voti mafiosi.
E’ accusato di voto di scambio politico-mafioso con altre 7 persone nell`ambito dell`operazione “Fenice” contro la ‘ndrangheta nel torinese.
Le registrazioni effettuate prima del suo arresto, non danno adito ad alcun dubbio;  prima delle elezioni di 2 anni fa, si era stabilito un accordo, un vero e proprio patto tra “fratelli”, fra Roberto Rosso e due esponenti delle ‘ndrine di Carmagnola, si tratta di  Onofrio Garcea e Francesco Viterbo. In base a quanto pattuito, in caso di elezione, 2000 voti avrebbero avuto un valore di 15 mila euro.
Una volta eletto, Russo ha fatto di tutto per non “onorare” il proprio debito elettorale, tanto è vero che alla fine, messo alle strette, consegna in 2 trance, nelle mani di una ‘collaboratrice’ Enza Colavito del gruppo malavitoso, 8000 euro in contanti, poco più della metà del prezzo pattuito.
Il mercato dei voti, sembra essere sempre fiorente, anche se qualche volta può avere delle oscillazioni, dovute a ripensamenti vari.
La compravendita di voti è già di per se un grave reato, se poi fra gli attori principali  vi sono alcuni capi clan, le conseguenze penali sono ancora più gravi.
Una caramella politica formata da 250 voti, per i contraenti, aveva il valore di quasi mille euro, ma si sa, alcune volte il mercato scende, e nonostante tutti gli sforzi per tenerlo sempre in piedi, purtroppo, come accaduto in questo caso, ci si deve accontentare della metà del “valore commerciale”.
Roberto Rosso, ha dato le dimissioni, Il Presidente della Regione Piemonte, le ha accolte subito, troppo gravi le prove a carico dell’ex assessore. Questi, aveva ricoperto numerose cariche istituzionali, è stato da sempre sulle scene politiche piemontesi e romane, oggi sembra che sia stata messa una pietra tombale sul suo futuro politico, la stessa Giorgia Meloni, ha dichiarato di essere rimasta disgustata da questa losca vicenda, e nella giornata di ieri, lo ha estromesso dal partito.
Cosa accadrà adesso? si andrà incontro ad un processo e dopo 3 gradi di giudizio, la maggior parte delle persone avranno dimenticato questa squallida vicenda, sicuramente ve ne saranno delle altre che prenderanno il suo posto, il mercato dei voti è una piaga difficile da estirpare.

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