Vinta la causa contro gli eredi di Salvatore D’Esposito, autore della celebre canzone
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apri, la storica taverna di Guido Lembo manterrà il nome di “Anema e Core”. Il utto stabilito dal Tribunale di Roma che ha quindi rigettato le richieste degli eredi dell’autore della canzone “Anema e Core”, Salvatore (Salve) D’Esposito direttore d’orchestra e compositore nativo di Sorrento che aveva “firmato” l’omonimo brano musicale.
Gli erede di D’Espito, attraverso i proprio legali, avevano chiesto la nullità della registrazione del marchio “Anema e Core”, l’inibizione al suo utilizzo e il risarcimento per danno morale e materiale, appellandosi alla giurisprudenza che riguarda i diritti d’autore, ma il Tribunale di Roma ha stabilito l’inammissibilità della richiesta di annullamento del marchio e il rigetto delle altre richieste avanzate.
Inoltre secondo quanto riportato dal Metropolis, la situazione si sarebbe ribaltata, in quanto sono stati i legali di Guido Lembo a chiedere ed ottenere l’accoglimento di proprie richieste, ovvero che la registrazione “Anema e Core” effettuata dagli eredi dell’autore della canzone, fosse annullata.
La famiglia dello chansonnier ha sottolineato come la scelta di dare questo nome al locale sia nata dalla suggestiva atmosfera che si provava entrandovi e passando la serata ad ascoltare tra le più belle canzone napoletane, perchè “anema e core” rappresentava quel calore che Guido sapeva trasmettere al suo pubblico e che oggi il figlio Gianluigi, seguendo le orme del padre continua a fare.
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