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Castellammare di Stabia

Capitan Salvini vs Vaticano, Papa Francesco e Cardinal Krajewski (VIDEO)

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Krajewski, il cardinale polacco elemosiniere del Pontefice, ha tolto i sigilli al contatore della luce di un palazzo occupato da 450 persone in Via Santa Croce in Gerusalemme a Roma: “non possono vivere in quella condizione” “Pronto a pagare le conseguenze”.

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iamo italiani, in troppi anche italioti e si nota in casa e fuori, per cui non trascuriamo nulla e, soprattutto, se non sono deficienti o smargiassi, meglio se entrambe le cose, proprio non li vogliamo e, quanto più tali sono, più li premiamo fino ad eleggerli e consentire loro di porsi anche in posizioni di grande prestigio ma che richiederebbero anche grandi persone e non grandi bulletti di quartiere.

Un sommo rappresentante di questo andazzo, lo ritroviamo soprattutto in quello che ama farsi chiamare Capitano e che, all’anagrafe, risulta essere tal Matteo Salvini, giovane intraprendente nato “comunista e amante di centri sociali” ma poi sbocciato e cresciuto al “sole delle alpi”, in quella che fu Lega nord ma che ora, per opportunismo, ha prima perso il Nord e poi, per tappare il buco, ha adottato Salvini giungendo, anche grazie ad un utilizzo di quanto ha consolidato e permesso di essere e crescere un patrimonio di 49.000.000 di euro dei quali si è persa traccia ma, comunque, ha usufruito di una restituzione alle casse dello stato ma, per carità, senza alcuna fretta e senza interessi: 80 comode rate annuali.

Insomma, si arriverà alla soglia del nuovo secondo secolo di questo secondo millennio. Quando e se pagheranno e finiranno di farlo, sarà il 2099 per cui, il Capodanno 2100, sarò un Capodanno veramente epocale ed i fuochi d’artificio saranno anche per festeggiare il saldo della Lega che avrà così reso tutto il rubato alle casse dello stato, e quindi a noi.

Dico quando e se perchè, tra ottant’anni, non è cosa certa che la Lega esista ancora. Magari non ce ne sarà nemmeno più il ricordo e ci si ostinerà a negare che sia esistita sia lei che Capitan Salvini, ne più ne meno come oggi si fa con il fascismo e il Duce Mussolini. E questa è pura realtà e non italica farsa come, appunto, è anche il rateo concesso alla Lega, e quindi a Salvini, per permettergli di esserci ancora e a noi di godercelo in tutto il suo splendore e versioni, inclusa l’ultima che, da imbonitore di piazza come è stato, e resta, ce lo ha ridato nella veste di imbonitore televisivo pari ai vari venditori di pentole, materassi, creme miracolose e via di questo passo.

E’ di questi giorni infatti la sua ultima performance che lo ha visto lanciare il suo Vinci Salvini (seconda edizione) che così è stata subito rimaneggiata da quei buontemponi degli italiani che così tutto riescono a mandare giù trasformandolo in farsa dichiarata:

Bello vero? Divertente di sicuro ma, purtroppo, alla base dello stesso c’è un tal Salvini che dovrebbe essere Ministro degli interni ed anche Vice ministro che ogni giorno ne fa non una, non due ma anche e tante di più tra dirette web ed interviste varie, tutte purtroppo tese a fare chiacchiere e a spargere rancore e ignoranza verso e contro chi leghista non è dato che, stado al suo mantra, chi non è fascista come lui ed i suoi amici di Casa Pound e Forza Nuova, è immancabilmente comunista e pro invasione dell’Italia da parte di orde di migranti che giungono qui, facendo una crociera, perché così gli và.

A riaccendere oggi il dibattito sugli immigrati e sulle politiche da adottare ecco che arriva l’asso di cuori messo sul tavolo dal Vaticano che (finalmente direi) è sceso in campo in prima persona ed ha deciso di aiutare, con un gesto concreto, decine di famiglie che abitano nel palazzo in Via Santa Croce in Gerusalemme a Roma. Palazzo occupato da anni ma non, purtroppo per loro, da Casa Pound o Forza Nuova o ….. ma da cittadini in seria difficoltà abitativa ed economica.

NOTA da INPS sulle errate news circa la legittima proprieta delPalazzo di via Santa Croce in Gerusalemme: l’Inps non è proprietario

L’Inps precisa che l’immobile sito in Roma alla via Santa Croce in Gerusalemme n. 55 – 57, di cui si stanno occupando in queste ore i mezzi di informazione, non è di proprietà dell’Istituto.

L’immobile è stato trasferito al Fondo immobili pubblici (FIP) con decreto ministeriale del 23 dicembre 2004 (pubblicato nella G.U. S.O. n. 303 del 28 dicembre 2004).

L’Inpdap prima, e l’Inps poi, lo hanno utilizzato in locazione fino al 28 febbraio 2013, data in cui l’immobile è stato rilasciato e riconsegnato alla proprietà (ndr: quindi l’FIP)

L’azione è stata concretizzata con l’intervento del cardinale Konrad krajewski che, di persona, ha provveduto a togliere i sigilli che erano stati posti ai contatori del palazzo lasciando così al buio, e senza nessuna energia, le 450 persone tra cui 100 bambini e, nel farlo, ha subito specificato: “mi assumo tutte le responsabilità e se dovrò pagare una multa lo farò”.

Sarà stato il fatto di sentire che qualcuno si assume le responsabilità del suo operato, disposto a pagare il dovuto, piuttosto che scappare nascondendosi dietro privilegi, sarà stato il fatto che questa cosa magari ha oscurato il suo Vinci Salvini, sarà che è stata un’azione umanitaria come tante altre che a lui, notoriamente, procurano l’orticaria, resta il fatto che il Capitanto si è immediatamente risentito ed ha sbottato, tra l’altro, un:

“Io conto che dopo aver riattaccato la luce adesso paghi anche i 300 mila euro di bollette arretrate”

Come rispondergli, a questo punto, se non evidenzandogli che, anzitutto, è stato lo stesso Cardinale che, senza aspettare la sua astiosa e biliosa reazione e senza chiedere scudi vari, si è subito dichiarato responsabile della sua azione fatta in nome dell’umana carità (e magari perché ormai proprio non si può sopportare oltre una deriva del tipo di quella del Capitano Salvini) e quindi dichiarato:

“Sono pronto ad ogni conseguenza, sono consapevole di tutto, sono convinto. Ma intanto in 500 ora hanno luce e acqua calda”.

POI che, proprio con riferimento al “debito” accumulato dallo stabile nel suo insieme, che è di 300.000 euro e non 49.000.000 (e, soprattutto, non frutto di frode e quindi furto), non vedo perché non si possa accordare anche a questo debito (debito, ripeto, quindi non furto) una rateazione di 80 anni da pagare in comode rate annuali, e senza interessi. No?

Ed invece sembra proprio che la cosa non sia andata proprio giù a Capitan Salvini che subito ha fortemente criticato il gesto del cardinale Konrad krajewski, Elemosiniere di Papa Francesco, e detto:

“Sto raccogliendo elementi, ho sentito il Comune, la prefettura e la questura. C’è questo palazzo occupato a Roma dove ci stavano 3-400 persone che non pagavano le bollette e quindi giustamente la società che gestisce l’elettricità ha staccato la corrente perché le persone che lo occupavano abusivamente avevano accumulato un debito di 300 mila euro.
È arrivato un alto esponente del Vaticano l’Elemosiniere del Santo Padre e ha riattaccato la luce.
Io conto che dopo aver riattaccato la luce adesso paghi anche i 300 mila euro di bollette arretrate.
A proposito di diritti e doveri, penso che voi tutti, magari facendo dei sacrifici, le bollette le pagate. Se c’è qualcuno in grado di pagare le bollette di milioni di italiani in difficoltà noi siamo felici e aspettiamo la sua disponibilità economica. Se si paga per chi occupa un palazzo abusivamente, allora che si paghi per tutti gli italiani che ne hanno bisogno. Mi sembra un ragionamento normale, rispettoso, cristiano…”,

ha concluso il ministro dell’Interno in una delle sue dichiarazioni, questa fatta all’AGI.

Orbene, come sempre le parole di Capitan Salvini sono obrobriose e pregne di bile ed arroganza tanto che il Cardinale sembra che, nel filo del discorso, gli abbia detto di star tranquillo, che si pagherà e che magari si pagherà anche la sua bolletta. Un plauso al Cardinale ma, per favore, lasci perdere di pagare anche labolletta di Capitan Salvini. Non serve. A quella, e a tutto il resto che lo fa crescere ed ingrassare, ci pensiano già noi tutti grazie agli italioti che lo hanno votato e li fatto giungere, per cui: anche nò!

A questo punto, prima di chiudere questo mio odierno editoriale, penso che sia doveroso dire qualche parola in merito al cardinale Konrad krajewski, Elemosiniere di Papa Francesco, che, al contrario del Capitano, magari non è conosciuto dai più.

Il cardinale polacco Konrad krajewski, Don Corrado come lo chiamano tutti, è il 55enne elemosiniere del papa che, non solo una tantum, la notte – ogni notte – gira per la capitale con un furgone per distribuire viveri e coperte ai senzatetto portando così in campo, in silenzio e di fatto (non solo a chiacchiere) l’opera della Chiesa e del Papa stesso a favore dei più deboli.

Opera che va avanti da tempo, da millenni, spesso in silenzio e sottaciuta dal momento che il suo fine è aiutare le persone in difficoltà, e non farsi pubblicità come ormai sono soliti fare vari italici quaquaraquà per cui, volendo guardare solo agli ultimi eventi, troviamo prima il Papa con l’invito alla famiglia Rom sotto attacco a Casal Bruciato e poi, ieri, l’intervento del suo Elemosiniere nello stabile occupato dai migranti.

Ed è proprio sull’emergenza abitativa che si possono notare, sempre di più, prese di posizione di Francesco tese a sottolineare, senza mezze misure, all’esterno ma anche all’interno delle Mura vaticane, la linea del suo pontificato: l’opzione dei poveri e la ricerca di una chiesa in uscita libera dalla clericalismo e da ogni forma di commistione con il potere con buona pace anche di Capitan Salvini che, nulla lasciando al caso se comodo gli fa per farsi pubblicità e, nonostante le sue inumane azioni espresse con evidente livore (basta guardarlo in faccia quando ne parla, ed osservare anche i gesti simbolici con cui intercala il suo sbraitare), ama farsi vedere con un rosario e qualche santino che dice di avere sempre con se dimenticando però ch, in questo, è surclassato dai vari camorristi, mafiosi e delinquenza varia che sono anche oltre visto che, tutti, hanno una propria cappella comprensive di varie e diverse immagini sacre. Ma diamogli tempo, alla fin fine lo si può ritenere ancora un picciotto, un caruso, nu guaglione, uno, insomma, annoverabile alla crescente paranza dei quaquaraquà.

A margine annoto che, visto il rischio di vita a cui hanno posto alcuni abitanti, io direi che forse sia la società di ACEA a poter, dover, essere denunciata per tentato omicidio.
A quanti poi invece, tra i non fascisti che tali amano definirsi (mentre gli altri, TUTTI, sono comunque Comunisti), che parlano di danni ad un fantomatico proprietario impedito di vendere, per questa occupazione, un proprio bene, dico di sforzarsi di NON raccontare balle e di sforzarsi, ancor più di farsi seri. Capisco che è cosa dura, pesante e a loro sconosciuta ma, almeno, si sforzino o evitino di qualificarsi lanciando …. ate. Lo stabile in questione è di proprietà del Fondo immobili pubblici (FIP), quindi dello stato.
Stanislao Barretta

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