C
ome riporta l’edizione odierna di Gazzetta dello Sport, è sotto gli occhi di tutti che il tecnico del Napoli, Maurizio Sarri abbia stravolto il modo di giocare degli azzurri, dando alla squadra un’impostazione prevalentemente offensiva, lì dove agisce il trio delle meraviglie, l’insieme di talenti che hanno trasformato il Napoli in una vera macchina da gol. Contro la Roma, si giocherà non solo per i tre punti e per confermare il primato in classifica, ma anche per raggiungere un obiettivo, ma che rappresenterebbe l’ennesima dimostrazione di forza di quest’attacco. Dal giorno dell’arrivo di Sarri in panchina, il Napoli ha segnato 199 gol in campionato, un rendimento incredibile che ha raggiunto il top l’anno scorso. Nel primo campionato napoletano, Sarri ha chiuso al secondo posto. È stato l’anno di Gonzalo Higuain, con i suoi 36 gol , ma nonostante la presenza del Pipita, però, sono state «soltanto» 80 le reti totali. Il momento attuale del Napoli non si discosta di tanto dall’andamento avuto nei due anni sarriani. Il trend in questo campionato è di 3,5 gol a partita, una media pazzesca se si considera che si è appena alla settima giornata e che la seconda in classifica, in termini realizzativi, è la Juventus che vanta 20 gol, uno in più della Lazio (19) e 6 in più di Inter e Roma (14) che ha una partita da recuperare. La novità di quest’anno è rappresentata dalla varietà, ogni reparto ha fatto la propria parte. Ovviamente, il tridente offensivo non ha eguali, ha realizzato 14 dei 25 gol all’attivo. Mertens è il capocannoniere della squadra con 7 reti, la media di una a partita, mentre Callejon è fermo a quota 4, Insigne a 2 e Milik a 1. Ai centrocampisti manca soltanto Diawara che, fin qui, ha giocato poco e non ha segnato, mentre tutti gli altri ne hanno realizzato almeno 1. La vera innovazione viene dalla difesa, con i 2 gol di Ghoulam e Koulibaly. Il totale si chiude a quota 25 con l’autorete di Souprayen nella prima giornata di campionato. Se dovesse mantenere la media attuale, il Napoli potrebbe superarsi ancora una volta, perché con 3,5 reti a partita arriverebbe a quota 133 a fine campionato. Un giochino divertente, che probabilmente avrà pochissime possibilità di riuscita. Magari, lo stesso Sarri si accontenterebbe di un Napoli meno prolifico con la certezza, però, di stare in testa alla classifica fino in fondo. Perché potrebbe essere deludente se si distribuissero gol a valanga a tutte le squadre per poi ritrovarsi a fine maggio senza aver conquistato nulla. Ma le sensazioni sono positive.
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