O
rmai, girare attorno all’operare di ‘Capitan’ Salvini, non solo è pura ipocrisia ma sta diventando sempre più o connivenza o addirittura vigliaccheria visto che ormai anche la Polizia sembra aver perso la dritta via dal momento che ha preso a routine il mettere sotto sopra interi quartieri (o paesi se piccoli) al solo scopo di dar la caccia a lenzuola che non osannano il Capitano e far si che LUI possa diffondere il suo verbo senza che ci sia nemmeno una soffiata di naso che possa essere presa come dissenso. Insomma, la libertà del dissenso, chiaramente parlo di quello civile e finanche goliardico come quello espresso a Firenze e riportato su Facebook da Matteo Renzi che ha lì postato una foto scattata a Firenze dove si vede un lenzuolo con su scritto:
“Salvini vuole rimuovere gli striscioni? E questa è la risposta di Firenze! A chi sparge odio, rispondiamo con l’ironia. Questa è Firenze”.
E chiude con l’hashtag #PortatelaLunga.
Orbene, detto per inciso che il dover ringraziare Renzi per averci dato un’info non farlocca è altro motivo di “avercela” con il Capitano, tocca dire che è ora di svegliarsi e di guardare in faccia la realtà: siamo nel 2019 ma sembra essere tornati, pari pari, al 1925 quando, dopo aver a lungo quasi sorriso delle azioni delle crescenti “squadracce” gabbate quasi come gruppi di ragazzi esuberanti, e le loro azioni quasi come marachelle, sottovalutando e sottovalutando quanto stava crescendo e rafforzandosi qui con le camice nere, ma parimente anche in Germania con i nazisti, si cominciò a passare, da un governo autoritario (ma ancora parlamentare, come sempre più sta diventando questo con Salvini), a un regime a partito unico ponendo così totalmente fine allo Stato in cui viviamo, penoso e sgangherato in tante cose ma pur sempre, ed ancora, liberale.
A riguardo, a chi volesse rinfrescarsi la memoria, ed ancor più ai quanti lo ignorano del tutto, consiglio di rivedersi una puntata di “Passato e Presente” nella quale Paolo Mieli parla con il professor Mauro Canali. (RI)Vedranno così tante cose già accadute inclusa quella che, se si va avanti così, potrebbe diventare una nuova deriva di alcune funzioni fino ad arrivare a (ri)pensare che, per garantire ordine e sicurezza, sarà efficiente un apparato repressivo e francamente, certe azioni repressive che si persevera a portare avanti anche in assenza di reale necessità (anzi, in verità, sembra anche in assenza di ogni norma giuridica che ne consenta e giustifichi l’azione). Se poi ci aggiungiamo l’anomalo utilizzo ed attivazione finanche della Digos, ormai inviata avanti in avanscoperta non già per portare avanti la loro meritevole e specialistica azione di sempre (tesa a sicurezza e prevenzione, ma di quella seria e concreta) ma per “scoprire” e togliere, o far togliere, lenzuola che non dicano “Salvini siamo tue (o tuoi)” “Salvini, quanto sei bello e forte” ecc ecc, allora veramente un brividuccio comincia a sentirsi nella schiena perchè allora torna in mente anche – per analogia d’azione – la famigerata Ovra, la polizia segreta fascista sempre in cerca di spie e informatori (oggi di dissidenti e lenzuola).
Esagero? Forse!, anzi finanche spero, ma temo proprio di no viste le azioni quotidiane e del Capitano e delle forze di Polizia e Digos, tutte schierate in campo, sparse sui territori a sua difesa (e nostre spese e a depauramento delle già scarse forze addette all’ordine e alla sicurezza, ma quella seria).
Ultima prodezza del “trittico” l’abbiamo avuta ieri (ma di sicuro qualche altra sarà in corso proprio ora) quando, a Carpi, erano le 20:30, la polizia ha fatto irruzione in una casa privata e, colmo dei colmi, non solo ha tratto in arresto il 70enne autore del lenzuolo del momento ma, addiritttura, lo hanno AMMANETTATO come se fosse un neo Totò Reina o altro pericoloso criminale (con quale autorità non si sà visto che non era in atto alcun atto di pericolosa eversione dell’ordine pubblico, men che meno di attentato alla sicurezza, uniche situazioni nelle quali le forze dell’ordine possono far irruzione in un’abitazione privata, per di più senza mandato).
Umberto, questo il nome del pensionato 70enne ARRESTATO, AMMANETTATO e trascinato in questura ieri sera dove è stato trattenuto per ben TRE ORE per poi essere rilasciato essendo, nel frattempo, terminato lo show del Capitano fra gli applausi dei pochi Leghiscisti-Salviscisti, senza nemmeno una contestazione dei NON, fossanche una soffiata di naso che potesse essere presa per una pernacchia, anzi, pernacchio, magari alla Eduardo:
Cio detto, annotato e segnalato, vi propongo l’intervista fatta a Umberto dagli amici di “Modena senza quartiere” che ce ne hanno dato info e documentazione:
In conclusione, penso che vada bene chiudere in grande spolvero con Troisi, poi Peppe Barra e, infine, con l’ormai sempre più attuale Battiato seguito da quello che è divenuto il mio mantra: Io speriamo che me la cavo.
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