Come è noto, il Presidente bielorusso Alexander Lukashenko sta affrontando, a modo suo, un’opposizione diffusa che rifiuta i risultati elettorali che lo hanno dato vincitore con l’80% dei voti e che sta creando caos in Bielorussia
Caos in Bielorussia. L’OCSE chiede di poter inviare una missione
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Venerdì scorso si è tenuta a Vienna una riunione speciale del Consiglio permanente dell’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa con sede a Vienna creata, come organizzazione internazionale, negli anni ’70 per migliorare il dialogo Est-Ovest durante la Guerra Fredda.) sulla situazione in Bielorussia dopo l’ ultima elezione alla verifica della quale non era presente alcun osservatore dell’OCSE come ormai accade dal 2001.
Nel discorso di apertura, il ministro albanese Edi Rama, che attualmente ne riveste la carica di Presidente, ha posto l’accento proprio su questo evento affermando che:
“il governo (bielorusso) ha reagito alle proteste attraverso un uso sproporzionato della forza, detenzione diffusa e restrizioni alla libertà dei media”, ed ha aggiunto, “Più di 100 giornalisti sono stati imprigionati, deportati o sottoposti a violenze. È profondamente allarmante, così come la perdita di vite umane e le informazioni sulla scomparsa di persone. Il quadro è almeno brutto. È un potenziale incubo per la Bielorussia e la sua gente “.
In conclusione, alla presenza dei delegati dei 57 Stati membri dell’OSCE, ha ricordato anche la proposta di mediazione del 17 agosto fatta al presidente bielorusso che, dice, è tuttora valida ed ancora adesso:
‘Possiamo svolgere un ruolo per aiutare il dialogo per cui chiediamo che, a questa offerta sia data una possibilità”
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