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Castellammare di Stabia

Cannabis, Russo (UniCz): “La quantità dei principi attivi diversa a seconda della tipologia”

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Adnkronos) – “Quando si parla di cannabis si possono intendere cose molto diverse, esistono infatti varie tipologie di questa pianta con quantità di principi attivi molto diverse l’una dall’altra. È chiaro che esiste un potenziale di abuso ed è lo stesso che riconosciamo in moltissime sostanze e altrettanti farmaci che utilizziamo”.Lo ha detto il professor Emilio Russo, ordinario di Farmacologia presso l’Università Magna Grecia di Catanzaro, a margine del media tutorial “Cannabis e Sanità.

Ripartire dalla Scienza”, promosso da AdnKronos Comunicazione con il supporto non condizionato di Jazz Pharmaceuticals, con l’obiettivo di fare luce su un tema che registra un interesse crescente, ma che, a volte, si scontra con la sua stessa complessità e con l’utilizzo di una terminologia non sempre appropriata. Commentando l’annuncio del Tar del Lazio riguardo la sospensione fino al 16 gennaio 2024 del decreto ministeriale del 7 agosto scorso, con il quale si equiparano i prodotti ad uso orale di cannabidiolo alle sostanze stupefacenti, il professore ha spiegato: “Il problema è capire quanto è grande il potenziale d’abuso e fare una differenziazione tra i diversi prodotti.Sappiamo che esiste un potenziale d’abuso collegato alla presenza del Thc.

Per quel che riguarda il cannabidiolo, esistono studi dai quali emerge che esiste un potenziale d’abuso ma non è superiore, ad esempio, a quello dell’alcol”.  Secondo l’esperto, inoltre, è importante distinguere il contesto nel quale vengono fatte queste valutazioni: “Il medico che prescrive ad un paziente un prodotto a base di cannabis contenente cannabidiolo, ad esempio, non teme nemmeno lontanamente il potenziale di abuso – spiega Russo – È quindi chiaro che l’impiego di prodotti a base di cannabis va contestualizzato e normato – conclude il professore – ma non criminalizzato in toto perché probabilmente si farebbe un errore.Negli ultimi trent’anni, la cannabis e i suoi derivati sono stati considerati sostanze pericolose.

In questi anni abbiamo perso tempo nella ricerca e sviluppo.Ora stiamo cercando di recuperare”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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