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Campania, il termovalizzatore di Acerra si ferma di nuovo: si aggrava l’emergenza rifiuti

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Campania, il termovalizzatore di Acerra si ferma di nuovo: si aggrava l’emergenza rifiuti

Ancora un guasto al termovalorizzatore di Acerra, il sistema della raccolta rifiuti in Campania è al collasso. Dopo i reiterati problemi dello Stir di Battipaglia, l’incendio del capannone di Casalduni, il nuovo blocco del termovalizzatore ha aggravato, purtroppo, la situazione riportando la regione sull’orlo dell’emergenza rifiuti.
Ad andare fuori uso è ancora una volta la linea 2 che aveva ripreso a funzionare appena 15 giorni fa. A partire da maggio, tra interventi di manutenzione programmata e rotture improvvise l’inceneritore ha funzionato a pieno ritmo (cioè su tre linee) solo per poche settimane.
Quello di ieri, infatti, è il quarto stop: solo oggi si saprà quanto durerà.
Ieri pomeriggio il vicepresidente Fulvio Bonavitacola ha convocato una riunione d’emergenza. Fortunatamente da ieri c’è in porto una nave che caricherà i rifiuti accumulati dalla società della Città Metropolitana, la Sapna, portando circa 30mila tonnellate in Portogallo. Le altre balle resteranno nei pochi spazi residui degli impianti di Acerra e di Caivano.
Una soluzione di breve respiro, riferisce ilMattino, visto che tutti i tritovagliatori sono stracolmi di spazzatura. Dopo l’incendio del capannone di Casalduni, gli impianti di Tufino, Santa Maria Capua Vetere e Pianodardine, si stanno dividendo il carico che fino alla settimana scorsa era diretto nel Beneventano: ormai veramente non si sa più dove sistemare balle e sacchetti.

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