L’allarme arriva dalla Fondazione Agnelli: Solo in Campania gli iscritti diminuiranno del 20%, a rischio 55mila cattedre
L
o scenario prospettato dalla Fondazione Agnelli, che ha rielaborato i dati ISTAT sulla scuola italiana, è alquanto drammatico: nei prossimi anni, l’Italia perderà almeno 1 milione di studenti. In nessun altro paese europeo si è registrato un declino delle iscrizioni così radicale. Solo in Campania si prospetta un calo del 20% degli iscritti, ma è in Sardegna che si registra il dato peggiore: nell’isola si preannuncia un calo del 24%. Di conseguenza, si ci aspetta un crollo drammatico nel numero di insegnanti. Nei prossimi anni saranno a rischio circa 55mila cattedre. Al nord la situazione sembra meno grave e, addirittura, in alcune regioni è previsto un trend positivo che però è destinato ad appaiarsi sugli stessi standard delle regioni del Centro – Sud.
A fare le spese di questa grave riduzione, sarà dunque il numero delle cattedre. Del fenomeno cominceranno a risentirne prima gli istituti che ospitano elementari e medie. Inoltre, la mobilità dei docenti subirà un forte raffreddamento, con una diminuzione della possibilità di trasferirsi dal Sud al Centro-Nord per entrare in ruolo. Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, ha espresso preoccupazione soprattutto in merito al turnover. “A risentirne sarà la capacità di innovazione didattica dell’intero sistema d’istruzione”, ha commentato.
Qualcuno suggerisce di non adottare alcuna contromisura. Peraltro, una riduzione dell’organico porterebbe ad un risparmio annuo di quasi 2 miliardi di euro. Si potrebbe cominciare dal desaturare le facoltà umanistiche. Così, forse, potremmo evitare di creare nuovi disoccupati. Sindacati e docenti sono già all’opera per sventare tale tipo di soluzione.
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