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Campania, aziende casearie a rischio: allarme brucellosi e tubercolosi in alcuni allevamenti

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ozzarella campana a rischio: ci sono segnali di nuovi incrementi delle infezioni da brucellosi delle bufale. A marzo, l’Istituto zooprofilattico di Portici individuò 59 focolai di tubercolosi e 54 di brucellosi. Una nuova allerta per le 1354 aziende di allevamento che, nel 2014, consentirono, con elevate raccolte di latte di bufala, un record storico certificato di produzione di oltre 38mila chili di mozzarella Dop. Ora tutto ciò potrebbe essere cancellato causando ingenti danni economici, non solo per gli allevatori.

Dobbiamo tutelare la salute dei cittadini, ma anche sostenere un comparto con 15.000 addetti e 5.000 aziende in Campania e, soprattutto, difendere la Mozzarella di Bufala Campana DOP, eccellenza riconosciuta non solo in Italia ma in tutto il mondo”.
Sono queste le priorità per i Verdi della Campania che, con il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e il portavoce regionale Vincenzo Peretti, prendono posizione sull’allarme brucellosi e tubercolosi in alcuni allevamenti campani.
E’ controproducente opporsi agli abbattimenti per brucellosi e tubercolosi, come stanno facendo alcuni allevatori, anche con ricorsi in tribunale” hanno aggiunto Borrelli e Peretti sottolineando che “nel 2018, secondo i datti ufficiali dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Portici, sono già stati abbattuti 4.100 capi per brucellosi e 3.000 per tubercolosi, misura necessaria per evitare il diffondersi ulteriore delle malattie”.
Allo stesso tempo però dobbiamo salvaguardare la razza Bufala mediterranea italiana che attraverso una corretta gestione genetica miri a evitare, con inutili abbattimenti di massa, la perdita della variabilità genetica che costituisce il primo passo per gestire responsabilmente il futuro di una razza” hanno continuato sottolineando che “per questo motivo è importante continuare, come fatto in questi mesi, con controlli severi e mirati e soprattutto analisi veloci necessari a eliminare le malattie dai nostri allevamenti”.
Dobbiamo accelerare le procedure concorsuali per servirci della competenza ed esperienza dei medici veterinari nelle aziende sanitarie, non possiamo correre il rischio di abbassare la guardia per mancanza di uomini e mezzi” hanno concluso aggiungendo che “nei prossimi giorni chiederemo un incontro con il direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno, Antonio Limone, per approfondimenti, chiarimenti e soprattutto cercare di evitare il problema di compiacenze e silenzi, come accaduto nel passato”.

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