(Adnkronos) – “Eccoci qui, a incontrarci in un luogo ricco di significati etici e di grande valore storico.Svolgere qui la nostra assemblea nazionale non è stato casuale.
Come non è casuale il tema scelto.Abbiamo sentito il bisogno di confrontarci sulle nuove sfide globali che le pmi devono affrontare rispetto alle transizioni in atto, in un contesto geopolitico, economico e sociale in continua e veloce evoluzione.
Va detto che la nostra associazione di imprese, Cifa Italia, si differenzia dalle altre proprio per la capacità di lettura dei cambiamenti in atto e, soprattutto, per la capacità di mettere a terra, velocemente, azioni in risposta ai bisogni delle imprese.Già nel 2000, quando siamo nati, avevamo intuito che stava iniziando una nuova era dove l’incontro tra connessione e innovazione avrebbe dato vita a un nuovo modello economico e sociale con nuovi lavori e nuovi modi di lavorare”.
Così Andrea Cafà, presidente di Cifa Italia, nel corso dell’assemblea nazionale della Confederazione a Roma, presso il Centro congressi Pontificium Institutum Patristicum Augustinianum. “A questa intuizione -ha sottolineato Cafà- ha fatto seguito un impegno costante nella ricerca di modelli e di pratiche che meglio rispondessero ai bisogni delle imprese e dei lavoratori.Per questo abbiamo puntato tutto sulla bilateralità che – accanto a una contrattazione collettiva innovativa e di qualità – si è prestata a forgiare al meglio gli strumenti necessari per interpretare e affrontare il cambiamento in atto.
In sintesi, nello scenario turbolento in cui stiamo vivendo, abbiamo valutato che il Paese necessitasse e necessiti soprattutto di: competenze, politiche attive efficaci, flessibilità, welfare”. “Oggi – a 24 anni dalla nostra nascita – grazie alle attività svolte con serietà, con professionalità e con un certo coraggio, anche per quanto riguarda l’innovazione portata nell’ambito delle relazioni industriali, riteniamo di ben rappresentare gli interessi delle imprese associate al nostro sistema confederale.Ora guardiamo avanti -ha continuato Cafà- e lavoriamo per costruire un dialogo con i Paesi dell’area euromediterranea, in un’ottica d’internazionalizzazione del mercato del lavoro.
Anche per questo, siamo stati tra i primi a guardare con interesse al Piano Mattei, fin dai tempi del suo debutto”. “In questi anni abbiamo conosciuto -ha aggiunto Cafà- un’Europa più economica che politica.Oggi ne auspichiamo il rafforzamento.
Ci auguriamo che il risultato elettorale delle Europee dia vita a una maggioranza equilibrata e moderata affinché si possano ridisegnare le nuove regole di un’Europa impegnata a lavorare per la sicurezza alimentare, per la sicurezza energetica, per la sicurezza digitale, per la sicurezza sanitaria e per la difesa comune.Questa è la sfida della nuova Europa”, ha aggiunto. “Oggi celebriamo una nuova assemblea Cifa, una nuova primavera per i nostri dirigenti confederali.
Vogliamo scendere in campo per sostenere le pmi nelle grandi sfide delle transizioni in atto, energetica e digitale.Le piccole e medie imprese devono capire che queste sfide possono essere vinte, ma serve la formazione.
Serve un supporto forte per le pmi italiane -ribadisce Cafà- vogliamo evitare che le transizioni restino incompiute.Serve una forte azione di sistema che passi dalla formazione ed accompagni le pmi in queste nuove sfide”, rimarca.
Secondo Cafà, “la sostenibilità deve essere vista come fattore di crescita produttiva e come vantaggio competitivo dalle pmi italiane”, conclude. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)