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Bruxelles : polizia rilancia la caccia al terzo uomo

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Bruxelles : il bilancio delle vittime sale a 35. La procura conferma tre arresti. È polemica, in Italia, sul ruolo degli 007. Gasparri (Fi): “Sono inutili”. Cicchitto (Ncd): “Stop attacchi ai servizi segreti”

BRUXELLES – La Polizia belga sta ancora dando la caccia all’ ‘uomo con il cappello’, il terzo sospetto terrorista che compare nelle foto degli attentatori di Zaventem. Gli inquirenti hanno postato un video sul proprio sito chiedendo a tutti di informare nel caso in cui venga riconosciuto. Nei giorni scorsi, i media avevano identificato l’uomo con il giornalista freelance Fayçal Cheffou, tra gli arrestati giovedì scorso. Le Soir conferma che si tratta proprio del reporter. Secondo fonti della procura federale si tratterebbe di un’iniziativa solo formale.
Cheffou – finora unico incriminato nel dossier sugli attentati di Bruxelles – rimane infatti il principale sospettato di essere il “terzo uomo” di Zaventem, ma non avendo né confessato né fornito il proprio dna per l’identificazione, la polizia è costretta a seguire l’iter normale in questi casi, fra cui appunto la richiesta di collaborazione del pubblico. Finché il dubbio resta, la caccia all’uomo continua.

Sale a 35 bilancio vittime. Le autorità belghe hanno fornito un nuovo bilancio delle vittime degli attentati del 22 marzo, in Belgio. I morti sono 35: 31 persone rimaste uccise nei due siti attaccati e 4 morti negli ospedali. Negli attentati sono morti anche i kamikaze, il cui numero ufficiale è fermo a tre.

Confermati tre arresti. La procura belga ha confermato gli arresti per altri tre terroristi. Si tratta di Yassine A., Mohamed B. e Aboubaker O., arrestati nei raid di giovedì scorso a Bruxelles e ad Anversa.

Polemica tra maggioranza e opposizione su 007 italiani. Forza Italia attacca i servizi segreti italiani per il passaggio di alcuni terroristi coinvolti negli attentati in Francia e in Belgio. Ncd li difende.
“L’Italia – ha detto il senatore Maurizio Gasparri, Fi – è diventato un Paese colabrodo e la piattaforma logistica dei terroristi. Sapevamo che Salàh Abdeslam era transitato da noi per poi andare in Grecia e quindi in Siria. Ora apprendiamo che tragitto analogo ha fatto, attraversando l’Italia e risiedendo nel nostro Paese, l’attentatore islamico di Lahore, che ha seminato strage tra i cristiani in Pakistan. A che cosa servono i nostri Servizi segreti? Quanto ci costano? Come proteggono la sicurezza della comunità internazionale? Tradizionalmente inefficienti, spesso corrotti, sempre inutili, i nostri Servizi – tranne in rare pause come quelle garantite dalla presenza del prefetto Mori -, non hanno arricchito la storia della Repubblica ma forse solo quella di chi li ha diretti”.

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eplica Fabrizio Cicchitto, Ncd: “Di tutto c’è bisogno in questo momento che non di attacchi ad alzo zero nei confronti dei nostri servizi, addirittura con propositi di azzeramento. Abbiamo visto qualche tempo fa in francia cosa hanno prodotto operazioni di questo tipo. Certamente è sbagliato in una situazione cosi difficile e precaria pensare di vivere sugli allori, ma la cosa peggiore che si possa fare è quello di dare un senso di sbandamento e di precarietà”. Aggiunge Valentina Castaldini, portavoce nazionale del Nuovo Centrodestra.  “Le parole dell’onorevole Gasparri sono offensive e irrispettose nei riguardi del nostro sistema di intelligence che ha dimostrato di essere efficiente ed efficace. Ci aspettiamo che chieda scusa a chi ogni giorno lavora per la nostra sicurezza insieme alle forze di polizia che rischiano la vita per il bene degli italiani”.

vivicentro-cronaca / larepubblica, Bruxelles: polizia rilancia la caccia al terzo uomo. Forse non è il reporter di ALBERTO CUSTODERO


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