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rutale aggressione ai danni di due rumeni. Arrestati padre e due figli palermitani
La Polizia di Stato di Palermo ha eseguito una Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere a carico di tre individui, tra loro padre e figli:
- L. S., palermitano, classe 78 con precedenti per reati contro il patrimonio;
- L. S.M. palermitano, classe 97, con precedenti per rapina e reati inerenti stupefacenti;
- L. D., palermitano, classe 2002, incensurato.
LE INDAGINI
L’indagine, effettuata dai “Falchi” della Squadra Mobile di Palermo, sezione “contrasto al crimine diffuso”, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha permesso di identificare gli autori di una brutale aggressione perpetrata in pieno giorno, nella zona di Corso Tukory, lo scorso 6 marzo, ai danni di due cittadini rumeni.
L’antefatto dell’aggressione è rappresentato da un sinistro stradale che aveva coinvolto un ciclomotore guidato da L.S.M. ed una vettura con a bordo i due cittadini rumeni. Le fasi successive all’impatto, che comunque non aveva provocato ferite e traumi alle parti in causa, pur caratterizzata da un sostanziale disaccordo sull’attribuzione delle responsabilità del sinistro, non avevano fatto registrare particolari tensioni tra gli interlocutori che ragionavano sul da farsi con compostezza.
Gli animi si sarebbero inaspriti quando uno dei due rumeni avrebbe manifestato l’intenzione di contattare le Forze dell’Ordine per dirimere la controversia.
Tale evenienza avrebbe generato il timore di L.M.S. di essere sanzionato e quindi lo avrebbe spinto a chiedere immediati “rinforzi”. In breve sarebbero giunti il padre ed il fratello del palermitano ed i tre congiunti avrebbero dato vita ad una aggressione selvaggia fatta di testate, calci, pugni e colpi di casco, cagionando ai due rumeni lesioni giudicate guaribili, rispettivamente in 20 e 30 giorni.
Per assicurarsi l’impunità e scongiurare la comunicazione dell’accaduto alle Forze dell’Ordine, i malviventi avrebbero anche sottratto ad uno dei due rumeni il telefono cellulare, prima di darsi a precipitosa fuga.
Ai fini dell’individuazione dei malviventi, è stata determinante l’encomiabile condotta di una cittadina che, avendo assistito al pestaggio dal balcone di un condominio limitrofo, non ha voltato lo sguardo dall’altra parte ma ha avvertito la necessità di contattare il “Nue 112” e fornire preziosi elementi di indagine che sono stati sviluppati dai Falchi della Squadra Mobile, grazie alla loro profonda conoscenza degli ambienti criminali orbitanti nella zona di corso Tukory.
La ricerca e la minuziosa analisi delle immagini, estrapolate dagli impianti di video sorveglianza presenti nella zona ha consentito di identificare compiutamente i responsabili del reato, raggiunti nel loro domicilio di Ballarò.
L’ARRESTO IN CARCERE
Per questi motivi il Gip del Tribunale di Palermo, ha emesso, a carico dei tre congiunti, la misura della custodia cautelare in carcere.
È opportuno sottolineare che, nel corso dell’esecuzione del provvedimento restrittivo, i tre palermitani si sono liberati di un sacchetto contenente marjiuana e di un bilancino di precisione, lanciandoli dalla finestra.
Per questi motivi, sono stati inoltre deferiti per il reato di detenzione di sostanza stupefacente.
NOTA
Giova precisare che gli odierni fermati sono, allo stato, indiziati in merito al reato contestato e che le loro posizioni saranno definitive solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.
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