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Castellammare di Stabia

BRESCIA: tripudio di penne nere per Nicolajewka

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on il rancio sociale all’istituto Tartaglia si avviano a conclusione le celebrazioni per il 75° anniversario della perigliosa battaglia di Nicolajewka. È un festoso momento di convivialità e di allegria che rinsalda e stempera gli intensi momenti di commozione che tutte le penne nere hanno vissuto in prima persona in questi giorni.

Allpini Brescia, tripudio di penne nere per Nicolajewka 4Brescia per questo anniversario, tra preparativi e manifestazioni varie, ha vissuto una settimana intensamente, seppure qualche disagio per la viabilità modificata alla bisogna. La città intera si stringe idealmente, con stima ed empatia, ai “suoi” Alpini per la loro umanità sempre tangibile e generosa.

Commovente vedere tutte le strade pavesate con il tricolore italiano, nonostante il disincanto che spesso si sente affiorare nei discorsi quotidiani dei cittadini. Ma quando è il momento, si vede che il legittimo sentimento patriottico affiora. E questo è un merito del contagioso entusiasmo degli Alpini.

Molto pregnante di pathos la manifestazione di sabato, che a Palazzo Loggia, ha visto la firma del Patto di Fratellanza tre le Genti Bresciane ed il Popolo russo, a suggello di 75 anni di relazioni di pace, che sono state confermate 25 anni orsono alle celebrazioni del 50°. In quella occasione, nel 1993, davanti alle bare dei poveri caduti di Nicolajewka russi e italiani si strinsero la mano, da fratelli dimenticando di essere stati nemici su un campo di battaglia, dove si spara  senza sapere chi andrai ad uccidere. È l’assurda follia della guerra, che gli Alpini ed i russi hanno ripudiato con convinzione sincera, scambiandosi tangibili pegni di amicizia reciproca.

Doverosi gli onori resi ai caduti al cimitero Vantiniano con relativa deposizione di corone di fiori e qualche lacrima trattenuta a stento con la commozione che ti stringe la gola. Ma gli Alpini sono forti e reggono con dignità come si conviene a dei veri Uomini.

Allpini Brescia, tripudio di penne nere per Nicolajewka 1Variopinta e multicolore la sfilata di oggi da piazzale Arnaldo, lungo Corso Magenta, Corso Zanardelli per giungere a Piazza Vittoria in una soleggiata giornata di gennaio. Tripudio di penne nere, labari di sezioni alpine giunte da ogni dove, bandiere di rappresentanza di altre associazioni varie (bersaglieri, genieri, artiglieri), un “plotone” di sindaci con tanto di sciarpa tricolore, gonfalone del comune di Brescia, e poi tanti, tanti ma tanti Alpini da tutta Italia, alpini in servizio, banda, striscioni in rappresentanza di ogni divisione, con tanto di identificativo del Reggimento di appartenenza; e poi: alpini a piedi, qualcuno ormai in carrozzella e qualche altro guidato dal suo cane per ipovedenti, ma comunque presenti e attivamente partecipanti. Senza scusanti o attenuanti. Lo spirito di corpo è ormai nel loro DNA e va assecondato.

Allpini Brescia, tripudio di penne nere per Nicolajewka 2A piazza Vittoria parata di discorsi. Tra gli altri, hanno parlato il sindaco di Brescia Emilio del Bono ed il presidente della sezione bresciana degli Alpini Giambattista Turrini. Sono stati sottolineati i caratteri dell’“alpinità”, che è fatta di cuore ed operosità, nonché di attaccamento alle Istituzioni. Istituzioni che talvolta latitano dalla quotidiana vita reale dei cittadini. Le istituzioni, e gli uomini che le incarnano e rappresentano, spesso sono impegnate in questioni o  polemiche lontane dalla vita di tutti i giorni. Con la loro operosità e la loro pragmaticità, rimarca un vecchio reduce novantenne, gli Alpini dimostrano, invece, di essere vicini al cuore delle persone ed ai loro bisogni concreti senza tante parole vane e retoriche. Superfluo ricordare le realizzazioni della sezione Alpini di Brescia: il centro Nicolajewka di Mompiano per i disabili, che adesso è oggetto di ristrutturazione globale per ampliare significativamente gli spazi per la fisioterapia e realizzare un’ala da adibire a residenza protetta, adatta a disabili parziali ma autonomi. La realizzazione in terra di Russia dell’Asilo di Rossoch da parte degli alpini bresciani. Non ultima la realizzazione di un ponte in acciaio da donare alla città russa di Livenka ( che in tempi odierni ha inglobato il villaggio di Nicolajewka) per attraversare il fiume Valuy, affluente del Don. Saranno ancora gli Alpini che presteranno la loro generosa opera gratuitamente e volontariamente per andare a posare il ponte. Essi hanno capito e fatto proprio l’ideale che è più fruttuoso costruire ponti che uniscono, piuttosto che innalzare muri e muraglie
che dividono.

E adesso la sezione bresciana già guarda con entusiasmo al futuro, infatti Brescia ha posto la sua candidatura per il Raduno Nazionale del 2020. Se la deve giocare con Rimini e Firenze, due degnissime rivali. Speriamo che siano rose. E comunque anche il 2021 è alle porte… e saranno rose lo stesso, sportivamente. Sempre con spirito di sacrificio, di servizio in sana allegria “montanara”!

Carmelo Toscano

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