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BRESCIA: gli Alpini commemorano il 75° della battaglia di Nicolajewka

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l 26 gennaio del 1943 i nostri valorosi Alpini combatterono in Russia la sanguinosa ma vittoriosa battaglia di Nicolajewka sul fiume Don. Il Corpo d’Armata Alpino, insieme alle ormai disorganizzate forze dell’Asse, era in ritirata sotto la spinta dell’offensiva dell’Armata Rossa, ma riuscì lo stesso ad aprirsi una breccia tra le linee sovietiche per portare in salvo il salvabile. Fu un grande atto di coraggio e di eroismo del quale gli Alpini vanno orgogliosi ed ogni anno, a fine gennaio, ne fanno memoria con una celebrazione che nel bresciano è molto sentita ed
intensamente vissuta.
Ma i bresciani, generosi ed operosi, non ne hanno fatto solo una ricorrenza da celebrare con discorsi e parate retoriche. Da gente laboriosa, qual sono, hanno costituito dapprima una cooperativa ONLUS già dai primi anni ’80 e immediatamente dopo “hanno edificato con amore e lieta fatica una scuola di mestieri perché a coloro che meno hanno avuto dalla sorte si schiuda un più sereno avvenire”. In essa vengono curati con competenza e professionalità le persone che hanno gravi disabilità motorie. Si tratta di “monumenti viventi” dei quali le penne nere anno  giustamente orgogliosi. E noi cittadini dovremmo essere grati per questi esempi di generoso civismo che ci danno. Ed essere anche capaci di emularli. Anziché lamentarci ad ogni piè sospinto del nostro essere Italiani.
E non è tutto. È in fase avanzata di realizzazione da parte dell’Associazione Alpini di Brescia il manufatto di un ponte in acciaio da donare alla città russa di Livenka ( che in tempi odierni ha inglobato il villaggio di Nicolajewka) per attraversare il fiume Valuy, affluente del Don. Il ponte sarà ad un’unica campata, lungo 12 metri e largo 6 metri. Sui parapetti saranno effigiati gli alpini in ritirata e raffigurazioni dell’antico villaggio. Anche questo dono tangibile, da parte di ex soldati testimonia la loro ineffabile operosità e la loro vocazione verso la pace e la fratellanza tra i popoli, in spregio e ripudio della barbarie della guerra.
Quest’anno, ricorrendo il 75° della dolorosa battaglia, i festeggiamenti sono organizzati con maggior rilievo e solennità. Al Teatro Grande di Brescia giovedì 25 gennaio si sono esibiti “I Cosacchi di Russia” in uno spettacolo fantasmagorico del folclore popolare russo. Hanno ballato i cosacchi in danze indiavolate sulle ginocchia; hanno suonato balalaiche in ritmi melodici e struggenti; hanno cantato cori possenti e trascinanti; hanno ballato ballerine in costumi svolazzanti e dai colori variopinti come le farfalle a primavera; e poi un tripudio di divise uniforme, bandiere in legittimo omaggio alla loro patria. Uno spettacolo che ti toglieva il respiro, dove danze, balletti, acrobazie, marce si susseguivano ad un ritmo incalzante e travolgente che ha trascinato il pubblico in applausi calorosi a scena aperta, spesso a marcare e a cadenzare ritmi e melodie irresistibili e travolgenti. Uno spettacolo nello spettacolo è stato il vedere il Teatro Grande insolitamente gremito di tante penne nere in platea e nei palchi, di tutte le età, che con commozione ed entusiasmo partecipavano alla loro festa. L’ovazione finale, lunghissima e calorosa, era più che scontata.
Lasciando ordinatamente il teatro nello scalone di ingresso i commilitoni non si sapevano più trattenere e si è sentito come esplodere un poderoso “Viva gli Alpini”, cui hanno fatto eco decine di altre voci, proprio come un eco che si riverbera inaspettato. E a quest’eco ideale ci uniamo anche noi con un nostro “evviva!”, al loro coraggio ed alla loro inesausta operosità.

nicolajewka

Carmelo Toscano

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