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Brescia: allarme malaria dopo la morte di una bimba

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na bambina di 4 anni muore di malaria a Brescia. Una delle ipotesi è che sia stata contagiata nell’ospedale di Trento dov’era stata ricoverata insieme a due bambini che avevano contratto la malattia in Africa. Ma la dinamica non è chiara, la ministra Lorenzin manda gli ispettori e la procura apre due inchieste.

Muore di malaria a quattro anni

Forse contagiata nell’ospedale di Trento dov’erano ricoverati altri due bambini malati. Lorenzin manda gli ispettori: “Sarebbe un episodio molto grave”. Aperte due inchieste

BRESCIA – Uccisa dalla malaria. A Brescia e non dopo una vacanza ai tropici. Sofia Zago, bambina di quattro anni è morta lunedì intorno alle 12,15, colpita da malaria cerebrale, la forma più grave della malattia. La piccola che secondo gli esperti era probabilmente immunodepressa, è giunta sabato pomeriggio negli Spedali Civili di Brescia in gravissime condizioni, trasferita con l’elisoccorso dal «Santa Chiara» di Trento, dove i medici le avevano precedentemente diagnosticato l’infezione.

Sofia, mentre trascorreva le vacanze sulla riviera veneta a Bibione, lo scorso 13 agosto aveva avuto un esordio di diabete infantile ed era stata curata subito negli ospedali di Portogruaro e poi di Trento, dal 16 al 21 agosto. Successivamente si era rivolta nuovamente al pronto soccorso il 31 agosto, con febbre alta e altri sintomi che prima non aveva. Quindi le era stata diagnostica una faringite e prescritta in seguito una terapia antibiotica. Paolo Bordon, direttore generale dell’Apss (Azienda dei servizi sanitari) del Trentino ha ripercorso la storia clinica della piccola. «Il 21 agosto, ultimo giorno del suo ricovero per il diabete, è arrivata in ospedale a Trento una famiglia del Burkina Faso, con due bambini di ritorno dal Paese d’origine che avevano contratto la malaria e sono stati ricoverati qui, ma si trovavano in stanze diverse, inoltre le cure sono state effettuate con materiale monouso e non ci sono state trasfusioni – afferma Bordon -. È il 2 settembre che la piccola è poi giunta nuovamente in pronto soccorso a Trento, stavolta priva di coscienza. Rianimazione e pediatria hanno sospettato che si trattasse di epilessia, ma gli accertamenti sono risultati negativi. Così un supplemento di indagine ha rivelato la presenza del Plasmodium Falciparum, la specie più aggressiva di un protozoo parassita trasmesso dalla malaria».

Inutile il trasferimento a Brescia, dove il cuore di Sofia ha smesso di battere lunedì mattina. I medici sono ora alla ricerca di una possibile spiegazione, in particolare per capire l’origine del contagio. Tutte le piste vengono battute e c’è l’ipotesi della «zanzara (anofele) in valigia», portata involontariamente da qualcuno che è stato di recente in Africa. «Dalle prime indicazioni che abbiamo avuto pare che la bambina potrebbe avere contratto la malaria in ospedale, a Trento, motivo per il quale sarebbe un caso molto grave. Abbiamo quindi mandato immediatamente degli esperti sia per quanto riguarda la malattia che per la trasmissione da parte delle zanzare», ha dichiarato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

La Procura di Brescia e quella di Trento hanno aperto una doppia inchiesta per la morte della piccola. «La malaria si contrae da una zanzara vettore di una specie particolare che esiste in Italia, ma non è mai stato dimostrato che la zanzara italiana possa trasmettere una forma di malaria come quella contratta dalla bambina», ha spiegato il professor Alberto Matteelli, esperto in malattie tropicali degli Ospedali Civili di Brescia. «Ogni luogo frequentato dalla bambina sarà campionato per valutare il tipo di zanzare presenti», ha aggiunto. «Il decesso è stato molto rapido e spiace essere intervenuti nel momento in cui non si poteva fare molto», afferma invece Ezio Belleri, direttore generale degli Spedali Civili di Brescia. Intanto ieri pomeriggio seguendo i protocolli ministeriali, è cominciata la disinfestazione del reparto di pediatria dove era stata ricoverata la bambina al «Santa Chiara» di Trento.

Enorme il dolore dei genitori di Sofia, Marco Zago e Francesca Ferro che lunedì sera sono rientrati insieme al figlio più grande nella loro casa di Piedicastello. «Si tratta di una grande tragedia che colpisce tutto il Trentino», ha infine dichiarato l’assessore provinciale alle politiche sociali Luca Zeni. Quattro anni sono davvero troppo pochi per morire.

vivicentro.it/nord-cronaca
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lastampa/Muore di malaria a quattro anni FEDERICO GERVASONI

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