“Bonus Facciate” La manovra è stata studiata per rilanciare gli investimenti per il restauro e il recupero delle facciate di palazzi e condomini.
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rriva il “Bonus Facciate”, il nuovo beneficio fiscale introdotto in legge di Bilancio da Dario Franceschini, Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. La manovra è stata studiata per rilanciare gli investimenti per il restauro e il recupero delle facciate di palazzi e condomini.
è una delle novità aggiunte “in corsa” tra i punti principali della legge di bilancio 2020 e del decreto fiscale collegato, su cui il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera, “salvo intese” nei giorni scorsi (leggi anche Manovra 2020 cosa prevede), nel quadro del documento programmatico di bilancio già trasmesso a Bruxelles.
La nuova agevolazione che verrà inserita nella manovra 2020 prevede un credito fiscale del 90% per chi rifà nel 2020 la facciata di casa o del condominio, in centro storico o periferia, nelle grandi città o nei piccoli comuni.
“Nella legge di bilancio una norma coraggiosa che renderà più belle le città italiane – scrive su Twitter il Ministro Franceschini – Con il bonusfacciate un credito fiscale del 90% per chi rifà nel 2020 la facciata di casa o del condominio, in centro storico o periferia, nelle grandi città o nei piccoli comuni!”.
Il “bonus facciate” è in sostanza una detrazione che spetterà a coloro che provvederanno alla ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici. La misura è ispirata alla Loi Malraux approvata in Francia nel 1962 (La legge n ° 62-903 del 4 agosto 1962 che completa la normativa in materia di protezione del patrimonio storico ed estetico della Francia e per facilitare il ripristino di proprietà , denominata legge Malraux (il nome di André Malraux , ministro della Cultura) è una legge francese relativa alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio francese), che ha cambiato il volto di molte città francesi, ha la duplice finalità di agevolare la riqualificazione architettonica delle città e dei paesi italiani e di rilanciare il settore dell’edilizia.
Con il bonus facciate, viene garantito un credito fiscale del 90% per chi rifà il maquillage alla propria casa o al condominio, sia in centro storico che in periferia, sia nelle grandi città che nei piccoli comuni. La misura partirà nel 2020 e il costo per l’erario ammonterà a circa 112 milioni di euro nel 2021, ma il giro d’affari innescato varrà qualcosa come 2,8 miliardi di euro l’anno.
Salvo novità, il bonus facciate sarà fruibile a partire dai lavori avviati dal 1° gennaio 2020 e, come tutte le detrazioni fiscali, il rimborso del 90% sarà riconosciuto come credito d’imposta in dichiarazione dei redditi. Gli aspetti da chiarire riguardano essenzialmente: gli anni di erogazione del rimborso Irpef (che per gli alti bonus casa sono 5 o 10); la durata dell’incentivo (se sarà limitato al 2020 o se sarà introdotto per il prossimo biennio\triennio); la modalità di fruizione dell’importo e se sarà ammessa la cessione del credito per gli incapienti. Sarà quindi fondamentale attendere la presentazione del DdL di Bilancio alle Camere, prevista entro il 20 ottobre, e la successiva approvazione entro il 31 dicembre.
In attesa pertanto che vengano definiti il tetto di spesa ammissibile alla detrazione, nonché le modalità di pagamento e le ulteriori caratteristiche del bonus facciate, al momento si sa solo che l’agevolazione spetterà per i costi sostenuti nel 2020 per le opere di rifacimento dell’esterno degli edifici e avrà il fine di rilanciare la cura degli edifici, la riqualificazione del patrimonio edilizio, il decoro urbano e il risparmio energetico.
Per quanto riguarda l’ambito “casa”, giunge inoltre l’attesa conferma, anche per il 2020, di molte delle agevolazioni esistenti. Nel dettaglio, vengono prorogate le detrazioni per la riqualificazione energetica, gli impianti di micro-cogenerazione e le ristrutturazioni edilizie, oltre a quelle per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe energetica elevata a seguito di ristrutturazione della propria abitazione. Ancora incerto, invece, il destino del c.d. “bonus verde”, detrazione del 36% spettante per le spese sostenute per la sistemazione a verde di aree private e per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Santa Sarta
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