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“Black-out Napoli”, più determinati contro il presidente che contro gli avversari: in ritiro per cambiare

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“Black-out Napoli”, calciatori più determinati contro il presidente che contro gli avversari: ora Ancelotti non farà sconti, tutti in ritiro per cambiare. Squadra infastidita dal dover dare ragione a De Laurentiis a distanza di un mese, ma nessuno ha avuto la faccia tosta questa volta

L’edizione odierna de la Repubblica ha fatto il punto della situazione dopo il confronto che c’è stato ieri tra Ancelotti e la squadra. L’allenatore vuole comprendere come mai il Napoli non riesce più a vincere. Le due parti approfondiranno i problemi nel corso del ritiro, ordinato – questa volta da Ancelotti – per preparare la partita contro l’Udinese. Il quotidiano ha sottolineato che da parte sua, l’allenatore si è assunto le proprie responsabilità. Il gruppo non ha protestato per la decisione di andare in ritiro forzato.

La Repubblica sul confronto tra Ancelotti e la squadra:

“Non voglio sentire ragioni o proteste: da mercoledì andremo tutti in ritiro”, ha tuonato ieri mattina l’allenatore, che aveva convocato a Castel Volturno i giocatori all’indomani dell’indecente sconfitta contro il Bologna. La crisi sta precipitando e questa volta nessuno ha avuto la faccia tosta per opporsi al provvedimento, a differenza di quanto era accaduto il 5 novembre, quando il gruppo si era ribellato in maniera compatta alla clausura imposta da De Laurentiis. Ma Insigne e compagni sono riusciti a mostrare i muscoli solo fuori dal campo, da allora: mettendo tanta determinazione nell’assurdo braccio di ferro con il loro presidente e decisamente meno nei confronti degli avversari nelle gare di campionato. Ieri mattina il secondo atto: giorno di vacanza annullato e tutti sotto processo. “Io mi prendo le mie responsabilità, ma anche voi dovrete prendervi le vostre. Un black-out tanto lungo è ingiustificabile”, ha infatti alzato come non mai la voce l’allenatore, annunciando agli azzurri la sua decisione di portarli subito in ritiro. Ancelotti non farà sconti, insomma. Ma questa volta nessuno s’è ribellato, nonostante il silenzioso dissenso di una parte del gruppo, infastidito dall’idea di dare ragione a distanza di un mese a De Laurentiis.” 

 

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