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lack Friday anche per la Sanita’, un’agitazione programmata dai Sindacati della dirigenza dell’Anaao Assomed, in data odierna, coinvolgera’ 150 mila operatori del settore, fra Medici, Veterinari e Dirigenti del SSN. Saranno assicurate le attivita’ di urgenza ed il pronto soccorso.
Dalle stime e’ prevista una forte adesione, almeno il 75% dei sanitari si asterranno dal lavoro, circa 40 mila interventi saranno posticipati, migliaia le visite specialistiche che saranno rimandate a date da destinarsi.
Come ciliegina sulla “torta”, vi sara’ pure il blocco di tutte le attività veterinarie connesse al controllo degli alimenti e degli animali.
Oggi sara’ come e’ prevedibile, una giornata di grande caos nel campo sanitario, le code per una visita specialistica, da lunghe, diventeranno chilometriche nelle varie AUSL sparse in tutto il territorio nazionale. Molte Citta’ italiane saranno coinvolte in questo sciopero nazionale.
Piu’ passano gli anni tanto piu’ e’ visibile agli occhi di tutti che qualcosa non ha mai funzionato nella Sanita’, l’unico dato che e’ rimasto costante nel tempo e’ il buco economico.
Una voragine che continua ad avere contorni sempre piu’ inquietanti, nessun Governo e’ riuscito in 40anni a fare quadrare i conti. Le promesse sono state sempre tante, ma nessuna e’ stata mantenuta.
Eppure nella Sanita’ pubblica si investono cifre enormi, molto probabilmente tutto questo non basta a risolvere un problema che colpisce il nostro sistema sanitario.
Per una Nazione civile, la Sanita’ dovrebbe essere il fiore all’occhiello, invece migliaia di cittadini continuano a cercarla fuori dall’Italia, facendo collassare ancora di piu’ i conti legati ad essa.
I Sindacati che hanno indetto lo sciopero rivendicano un contratto di lavoro fermo da 10 anni, in piu’ non vi sarebbero in previsione altre assunzioni che potrebbero fare quantomeno respirare una Sanita’ che rasenta il tracollo.
I cittadini continueranno per anni ancora ad essere bistrattati? tutto dipendera’ dalle volonta’ sia del Governo in carica che da quelli che verranno.
Tutto noi siamo in lista d’attesa.
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