Partire dal binario 17 per la cerimonia d’inaugurazione sulla nuova linea ad alta velocita’ a Napoli, potrebbe portare scarogna.
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n Italia siamo un po’ tutti scaramantici, sarebbe bastato partire da un binario qualsiasi, anche quello morto poteva andare bene. Visto che e’ stato scelto proprio il 17, gli organizzatori avrebbero fatto meglio ad avere con se un portafortuna, quello della zia Wallar poteva andare bene.
Le idilliache immagini fornite dalla televisione di Stato sulla visita di Gentiloni, sul suo discorso inaugurale, sono in contrapposizione con altre riprese fornite da altri cameramen e fotoreporter.
Si e’ potuto notare che non tutto e’ filato per il giusto verso, ci sono state proteste da parte di disoccupati e giornalisti.
Andiamo alla cronaca :
La televisione di Stato, ha preferito non mandare in onda le immagini della protesta di alcune decine di disoccupati e militanti dei centri sociali, che tentavano di superare il desk degli accrediti.
Obiettivo dei manifestanti era quello di avvicinarsi al binario 17, da dove sarebbe partito il treno, che avrebbe condotto il 1° Ministro Gentiloni e le personalita’ al suo seguito ad Afragola. Le forze dell’ordine li hanno bloccati prima che potessero mettere piede sullo “scaramantico” binario 17.
Altra protesta, non meno silenziosa, e’ stata fatta dai fotoreporter accreditati alla cerimonia di inaugurazione, si sono allontanati per protestare contro l’impossibilità minima di esercitare il diritto-dovere di cronaca e documentare in maniera adeguata l’evento.
I fotoreporter denunciano la mancanza di sensibilità degli organizzatori nei loro riguardi, visto che non sono state previste postazioni adeguate per le riprese televisive.
Le immagini dei passaggi fondamentali della visita del premier Paolo Gentiloni, a partire dall’arrivo in stazione e alla successiva visita nel cantiere, sarebbero state fornite da Ferrovie dello Stato e dalla presidenza del Consiglio.
In uno Stato che pian piano vede frantumarsi la liberta’ di Stampa, anche le immagini hanno il loro peso, e’ come andare in qualche paese dove vige la dittatura, pretendere di riprendere qualcosa che non deve essere visto, né documentato.
Tornando al discorso inaugurale :
Gentiloni ha parlato di sviluppo, di crescita economica, di abbassamento delle tasse, d’occupazione, peccato che a Napoli non si conoscano i numeri di queste “cabale”, i partenopei sarebbero corsi in fretta a giocarli.
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