Le frasi pronunciate dall’assessore Berdini: “lei e Romeo sono amanti”, rischiano di inguaiare la sindaca dal punto di vista giudiziario. Nei prossimi giorni Berdini sarà ascoltato dai pm che indagano sulle polizze acquistate da Romeo.
Perché le frasi dell’assessore rischiano di inguaiare Raggi
«Lei e Romeo sono amanti», ha sostenuto l’urbanista. Potrebbe essere ascoltato dai pm che indagano sulle polizze
I
l che rafforza l’ipotesi investigativa, perché la sindaca aveva una convenienza personale ad aumentare (da 39 mila ai 110 mila euro) lo stipendio del suo amico del cuore. Su quelle frasi, ora, si è appuntata l’attenzione dei magistrati, che potrebbero ascoltare l’urbanista come persona informata dei fatti. E dunque avere conferma sotto giuramento del rapporto Raggi-Romeo, come delle affermazioni sul gruppo di potere che essi formavano con Raffaele Marra, l’amico che Romeo aveva presentato un anno fa alla futura sindaca, coinvolgendolo in modo stretto nel loro menage. Già in settembre Berdini aveva detto che «Marra deve essere messo nelle condizioni di non nuocere, deve fare un passo indietro. È una persona che ha scelto delle scorciatoie e bisogna richiamarlo all’ordine e trasferirlo a altre più modeste mansioni».
Seguendo le proprie intuizioni (ovvero non accontentandosi delle spiegazioni finanziarie sul rendimento delle polizze intestate alla Raggi) i due pm sembrano sempre più vicini allo scacco matto. «È stato chiesto a Romeo come è nato il rapporto con la Raggi, un rapporto di stima e di fiducia. E gli è stato chiesto anche del rapporto Marra, anche se questo esula dal tema principale dell’interrogatorio», ha confermato Riccardo Luponio, il legale dell’indagato, che si è impegnato a presentare una memoria scritta perché le parole di ieri notte non sono bastate.
«Stipulo polizze da almeno 20 anni. Per me è una forma di investimento sicura, il rischio è basso ed il rendimento è buono», ha sostenuto Romeo nell’interrogatorio fiume. Una tesi ribadita per 5 ore ma che non ha convinto Ielo e Dall’Olio, intenzionati a fare altri accertamenti patrimoniali dopo quelli già eseguiti. Quelle polizze che ammontano in totale a 133 mila euro, dei quali 33 intestati alla Raggi e 100 ad altre persone dell’ambiente, infatti, potrebbero essere una forma di finanziamento politico mascherato o un pegno dato per garantirsi qualcosa in cambio. Romeo ha ribattuto a Ielo: «Nessuno dei beneficiari delle polizze era a conoscenza di esserlo».
Ma questo non coincide con quanto affermato in alcune interviste dall’ex fidanzata di Romeo, Alessandra Bonaccorsi, anche lei militante dei 5 Stelle come tutti gli altri beneficiari, e che era stata avvertita della polizza. E ora potrebbe essere chiamata anche lei dai magistrati come persona informata sui fatti. Ad appesantire la situazione di Raggi, Romeo e Marra (in cella da quasi due mesi per una tangente e in attesa che la Cassazione si pronunci sulla detenzione) ci sono anche le dichiarazioni di Rodolfo Murra, capo dell’uffico legale del Comune allontanato (come la Raineri e la Benente) per essersi opposto alle nomine. Ai giudici ha parlato di un’altra nomina speculare alla vicenda Romeo: quella di Giorgio Magliocca, ex fedelissimo di Gianni Alemanno. In una riunione, presenti Marra, Romeo e una avvocatessa giovane, la Raggi prese da una cartellina il documento Magliocca, per dire che quello era un precedente e che bisognava ricalcarlo per Romeo.
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