Le sue parole
Marco Bellinazzo, collega de Il Sole24ore ed esperto di economia sportiva, ha rilasciato un’intervista a Il Mattino: “Se il Napoli fino adesso è riuscito a stare nel gruppo di testa delle grandi, lo ha fatto per il suo valore tecnico e non certo per l’organizzazione della società. Ma ben presto non riuscirà più a resistere agli attacchi di chi è più forte”.
Poi continua: “La questione è sempre quella dello stadio. Averne uno di proprietà, ma soprattutto di qualità, significa aumentare i ricavi del trenta per cento. Così il Napoli perde tra i dieci e i quindici milioni all’anno: prima o poi non sarà più in grado di competere con le grandi società italiane ed europee”.
Sul perché De Laurentiis non ci punta: “È chiaro che fare un investimento sullo stadio significa tirare fuori un bel po’di soldi e avviare una pianificazione quinquennale o addirittura decennale. Se il presidente non è interessato sarà perché probabilmente è intenzionato a vendere il Napoli di qui a poco”.
O forse mancano fondi? “Questo sicuro. Non è un investimento che potrebbe affrontare da solo ma non credo che sarebbe difficile trovare dei partner disponibili a entrare nel business. Se nonsei interessato a guardare a lungo termine, allora è molto più conveniente pagare un affitto per lo svolgimento delle partite e non sostenere costi ulteriori”.
Le altre però si attrezzano: “Tutte. Adesso lasciamo perdere la Juventus che ha più di 500 dipendenti, e questo fa capire la grandezza di una società che ovviamente non si limita solo ai calciatori incampo, ma la Roma ad esempio: nonostante i tanti problemi con il Comune è stata approvata la delibera che riconosce l’interesse pubblico del nuovo progetto di costruzione dello stadio. E l’Atalanta, che ha comprato lo stadio, la Fiorentina, il Bologna che ha già avviato le procedure per il restyling del Dall’Ara. Tutti consapevoli della necessità di aumentare i servizi e, dunque, il numero degli spettatori mentre il Napoli resta al palo e si indebolisce sempre più”.
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