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Castellammare di Stabia

Bce, tassi fermi dopo dieci rialzi

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Adnkronos) – Dopo avere attuato da luglio 2022 dieci rialzi consecutivi dei tassi di interesse, con un aumento cumulato di 450 punti base, la Banca centrale europea ‘tira il fiato’ e – come previsto dai mercati – fa una pausa, aspettando di verificare l’andamento dell’inflazione nelle prossime settimane.Nella riunione ‘in trasferta’ ad Atene, infatti il Consiglio direttivo ha deciso di mantenere fermi i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale che restano rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.  A indicare questa possibilità, peraltro, erano state le parole della stessa presidente Christine Lagarde che, in occasione dell’ultimo ritocco da 25 punti, deciso il 14 settembre scorso, aveva affermato che ora “il focus si sposta sulla durata” di mantenimento dell’attuale livello di tassi. La Bce motiva la sua decisione scrivendo che “le nuove informazioni hanno confermato sostanzialmente la sua valutazione precedente circa le prospettive di inflazione a medio termine”.

Anche se “ci si attende tuttora che l’inflazione resti troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato” la crescita dei prezzi “ha registrato un netto calo a settembre, ascrivibile anche ai forti effetti base, e gran parte delle misure dell’inflazione di fondo ha continuato a diminuire.I passati aumenti dei tassi di interesse decisi dal Consiglio direttivo seguitano a trasmettersi con vigore alle condizioni di finanziamento, frenando in misura crescente la domanda e contribuendo pertanto alla riduzione dell’inflazione”. “L’economia dell’Eurozona resta debole, mentre la produzione del settore manifatturiero continua a calare e ci sono segnali che il mercato del lavoro si sta indebolendo”, segnala la presidente della Bce, nella conferenza stampa ad Atene dopo la riunione del Consiglio Direttivo. “I rischi restano al ribasso” aggiunge, ricordando le tensioni geopolitiche dalla guerra in Ucraina allo scenario in Medioriente aperto dagli attacchi del 6 ottobre.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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