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Batti 5 ‘ è un noto gesto compiuto da due o più persone che agiscono in perfetta sincronia: un modo come un altro per congratularsi della riuscita di una piccola o grande impresa o la vittoria di una sfida.
Nulla a che vedere con la stretta di mano, fatta durante le omelie, da persone che si incontrano per la prima volta.
La stretta di mano o il batti cinque fra Di Maio e Salvini, sembra essere un accordo, non fatto a distanza ravvicinata di primo tipo, ma epistolare, sottoscritto più per opportunità politiche, che per un gesto d’affetto o di comprensione.
È sembrata più una pace armata, che un atto d’amore verso il nostro Paese, le armi sono state deposte solo temporaneamente, messe sotto terra come il kalumet della pace, pronte ad essere dissotterrate in caso di nuovi conflitti politici.
Per più 2 mesi, Salvini e Di Maio, si sono fronteggiati, non si sono risparmiati bordate e colpi bassi, quando sembrava che non vi potesse essere una soluzione per evitare la crisi, ecco la svolta che ormai sembrava impossibile.
Si sono riavvicinati, pronti a trovare le giuste soluzioni per tentare di far uscire l’talia dallo stallo politico e istituzionale in cui si trova.
Lunedì saranno davanti a Mattarella, basta un sua benedizione, e si partirà con il nuovo Governo, incrociamo le dita. non per scaramanzia, ma in segno di pace.
Chi ne è rimasto fuori, non potrà che maledire il giorno in cui sono state operate scelte sbagliate e prese di posizione tanto offensive nei confronti di un popolo già oppresso da mille problemi.
Ciò che sembrava impossibile solo alcuni mesi fa, si è avverato, morto il Re, viva il Re, ops volevo dire morto il PD, viva il Centro Dx ed il M5S.
Lo Piano, Saint Red
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