Inchiesta sul giro di tangenti all’interno della Fondazione: il presidente Carofiglio e il sovrintendente Biscardi hanno depositato nuovi atti sulla gestione di Vito Longo, il dirigente arrestato che è stato licenziato.
span style="color: #252525; font-family: Arial, 'Helvetica Neue', Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 23px;">In cinque anni, dal 2010 al 2015, la Fondazione Petruzzelli ha speso 231mila euro per comprare confezioni di acqua. A liquidare il pagamento è stato l’ex direttore amministrativo Vito Longo che avrebbe dato il via libera anche ad altre spese ingiustificate. O almeno questo è il sospetto, messo nero su bianco in una denuncia che, attraverso il legale Andrea Moreno, il presidente della Fondazione Gianrico Carofiglio e il sovrintendente Massimo Biscardi hanno presentato in procura.
L’inchiesta sulÂ
giro di tangenti all’ente che gestisce il teatro si arricchisce, quindi, di un nuovo capitolo. Il protagonista è sempre Longo, ai domiciliari dal 12 gennaio scorso. La Fondazione Petruzzelli che ieri ha perfezionato il procedimento di licenziamento, rimuovendo dall’incarico il funzionario, ha ultimato l’indagine interna, aperta all’indomani dell’arresto, su alcune spese sospette che negli ultimi cinque anni la Fondazione ha sostenuto. Un appunto ha attirato l’attenzione di Carofiglio e Biscardi.
È quello per l’acquisto di acqua minerale, fornita nei cinque anni (oggetto dell’inchiesta interna) sempre dalla stessa ditta. La Fondanzione ha speso 231mila euro con una media di 55 mila euro all’anno. Alla denuncia, depositata nella segreteria del sostituto procuratore Fabio Buquicchio, sono state allegate numerose fatture. Oltre all’acqua, l’azienda in questione, molto conosciuta a Bari, ha fornito anche alcune confezioni di detersivo.
C’è poi la voce che riguarda le spese di rappresentanza che, sempre per lo stesso periodo di riferimento, ammontano a 166mila euro. Ma in questo caso a insospettire è anche la differenza tra quanto liquidato dalla Fondazione prima e durante i primi anni della gestione Biscardi. Nel 2014 e nel 2015 l’ente, per questa voce, ha pagato complessivamente 4800 euro (tremila per il primo anno e 1800 per il secondo). Poco più di 162mila euro è la somma, quindi, che la Fondazione ha impiegato per le spese di rappresentanza dal 2010 al 2013.
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Analizzando le fatture e la documentazione contabile, Carofiglio e Biscardi hanno scoperto come l’ente abbia sostenuto i costi di cene e pranzi, mai autorizzati. Un noto ristorante, non lontano dal teatro, a esempio, ha fatturato 4mila euro (con uno sconto di 10 euro) per una cena per 107 coperti.
Un momento conviviale dai grandi numeri che, però, nessuno tra i funzionari del Petruzzelli ricorda. Questo è il caso più particolare, ma la Fondazione ha pagato anche altri pranzi e cene in rinomati ristoranti cittadini.
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Nell’elenco non mancano le spese per la caffetteria. Due bar, in particolare, hanno presentato fatture con un importo medio al mese di 1500 euro. Vito Longo si occupava della contabilità dell’ente, era lui, quindi, a gestire i pagamenti. La Fondazione, con l’esposto, non avanza ipotesi, chiede però al magistrato che coordina l’indagine sul giro di tangenti, di verificare la regolarità di spese che appaiono ingiustificate, non dovute. Il magistrato Buquicchio, ora, delegherà accertamenti alla guardia di finanza. La posizione di Longo si potrebbe, quindi, aggravarsi.
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Difficile, quasi impossibile, sostenere che realmente la Fondazione avesse bisogno di tante confezioni di acqua minerale, così come appare improbabile che l’ente abbia deciso di portare a cena 107 ospiti. Il sospetto è che le fatture siano state gonfiate. Longo, ma è soltanto un’ipotesi, potrebbe aver trattenuto parte del denaro, oggetto delle dichiarazioni contabili, con la complicità di commercianti e ristoratori, forse ripagati con una parte delle somme. L’ex direttore amministrativo del Petruzzelli, in altri termini, rischia l’accusa di peculato. Sarà la procura a fare chiarezza e il caso, con ogni probabilità , approderà anche sulle scrivanie dei magistrati della Corte dei conti.
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Longo è ai domiciliari con l’accusa di aver pilotato tre gare di appalto della Fondazione in cambio di denaro. Gli agenti della Digos e gli uomini della finanza, la settimana scorsa, hanno sequestrato più di undicimila euro, tanto quanto materialmente l’ex funzionario ha intascato dai tre imprenditori (Vito Armenise, Giacomo Delle Noci e Nicola Losito, socio di Franco Mele, ex direttore Fonia del Petruzzelli).
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*larepubblica
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