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Castellammare di Stabia

Bakayoko-Fabián, il nuovo centrocampo targato Gattuso

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Gattuso e la nuova mediana Azzurra. Il connubio perfetto tra il duro Bakayoko e il fine Fabián Ruiz.

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inizio settembre e il Napoli cede Allan Marques all’Everton. Il brasiliano lascia dopo cinque stagioni la maglia azzurra. Ma lascia soprattutto scoperta la mediana azzurra. Il Napoli è orfano del lottatore a centrocampo. Manca colui che recuperi i palloni e dia linfa e vitalità al reparto nevralgico del campo. Gli acquisti di gennaio, Lobotka e Demme, non hanno esattamente le stesse caratteristiche.

Il colpo last minute

La dirigenza del Napoli lavora ma non sembra trovare l’identikit del giocatore che possa diventare il classico tassello che completi il puzzle. Non si vocifera alcun nome fino all’ultimo giorno di mercato. Nelle ultime ora di mercato nasce e viene conclusa una trattativa che ruba poco l’attenzione degli addetti ai lavori ma sarà decisiva per gli equilibri della squadra campana. Cristiano Giuntoli chiude l’accordo con il centrocampista del Chelsea Tiemoué Bakayoko. Un vero e proprio affare perché arriva con la formula del prestito oneroso fissato a 2 milioni. Il calciatore si rivela sin da subito imprescindibile per il nuovo centrocampo ridisegnato da Gattuso. Il mister calabrese accantona il classico centrocampo a tre che ha contraddistinto le ultime stagioni degli Azzurri, a favore della mediana a due.

Le caratteristiche complementari

Un centrocampo però non può funzionare solo con calciatori di grinta ma è necessaria tanta qualità in modo da poter orchestrare tutta la manovra. Ed è per questo che il ruolo di playmaker viene affidato al talentuoso spagnolo ex Real Betis, Fabián Ruiz.

Il “brutto” e l’elegante, il rubapalloni e il regista. Un connubio che non può fallire. Il primo scorcio di stagione non ha fatto altro che confermare che l’idea di Gattuso fosse geniale. Un centrocampo ben assortito che dà il meglio in entrambe le fasi. Bakayoko si sacrifica in fase di copertura, dà equilibrio alla squadra che deve sopportare ben quattro giocatori offensivi, ma soprattutto permette a Fabián di liberarsi da compiti prettamente difensivi. Ed è proprio per questo che il numero 8 azzurro riesce a fornire prestazioni di ottimo livello.

I lati da migliorare

Ovviamente si può sempre migliorare. Fabián in alcuni casi sembra ancora troppo compassato, il percorso di adattamento in questa zona di campo gli permetterà anche di acquisire una visione a raggi x in modo da individuare linee di passaggio che agli altri restano invisibili.

Per Baka nulla di nuovo. Aveva stregato Gattuso già ai tempi del Milan, quando prese le chiavi del centrocampo rossonero. Una posizione che allora condivideva con Kessié e Bonaventura. Un muro invalicabile a difesa della propria trequarti. Non chiedetegli di impostare ma solo il minimo indispensabile. Lotta come un gladiatore su ogni pallone che sradica dai piedi degli avversari.

Ritorna la compattezza del passato

Con le dovute proporzioni il centrocampo di stampo Gattusiano ricorda quello dell’epopea di Sarri. Il reparto che equilibrava un’intera squadra in modo da permettere agli attaccanti di dedicarsi a ciò che sanno fare meglio, ne sa qualcosa Higuaín. In quegli anni si parlava di un centrocampo a tre. C’era Allan, un uomo instancabile che dava il meglio di sé in fase di interdizione, poi Jorginho un calciatore dotato di un acume tattico non comune e il vero e proprio metronomo di tutta la squadra. Sul centro sinistra invece c’era Marekiaro, giocatore completo che con il suo carisma trasportava tutta la squadra.

La stagione è ancora agli albori ma Gattuso sembra essersi convinto che il 4-2-3-1 sia il migliore schieramento per il nuovo corso del Napoli, uno schieramento nel quale la nuova mediana Azzurra è l’ago della bilancia, capace di donare equilibrio a tutta la squadra.


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