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Castellammare di Stabia

Baia, un’onda restituisce pezzi di città sommersa

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In spiaggia ci sono anche alcuni rifiuti

La forte mareggiata che ha interessato la costa flegrea in questi giorni, ha riversato sulla spiaggia cumuli di rifiuti ma non solo. Sull’arenile della “Beata Venere”, nei pressi di Punta dell’Epitaffio a Baia, la potenza della sciroccata ha strappato dal fondo del mare anche pezzi della città sommersa: porzioni di mura in laterizio e antichi marmi che si mescolano con pneumatici, plastica e rifiuti di ogni genere.

La sciroccata di questi giorni, secondo Mario Rosiello, decano dei sub partenopei con alle spalle decenni di collaborazioni nell’ambito dell’archeologia subacquea in Campania, sarebbe stata di poco inferiore a quella accaduta nell’autunno del 1965 al seguito della quale, gli sconvolgimenti provocati dalle forti correnti marine sul fondo, misero in luce quei brevi tratti di opere murarie e porzioni di sculture – rinvenute poi per caso da un pescatore locale – che in seguito portarono all’individuazione, a Baia, del ninfeo dell’Imperatore Claudio e del suo prezioso ciclo di sculture.

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