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Baby gang, il significato di una brutta parola che ritrae un fenomeno sociale

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Baby gang è una banda di giovanissimi teppisti. Con questo termine si indica un fenomeno di microcriminalità organizzata, che si diffonde appunto nei contesti urbani e che vede protagonisti i minorenni che assumono condotte devianti ai danni di coetanei e cose. Un gesto indefinibile, che cela una frustrazione nella psiche dei soggetti che compiono questi atti criminosi. In genere l’obiettivo che viene colpito è indentificato dal minorenne frustrato e aggressivo come soggetto debole. Facciamo un passo indietro: i precedenti È il 17 gennaio quando Napoli si ribella con una manifestazione contro la baby gang. Sono circa 2 mila le persone presenti a Scampia. Troppe, infatti, le aggressioni che stanno coinvolgendo i giovani a Napoli. L’ultima aggressione si è verificata a Chiaiano, a Napoli, il 12 gennaio, ai danni di Gaetano, il 15enne picchiato e aggredito che è finito in ospedale. Prima di lui, era stato aggredito Arturo. E non solo, a fine mese, il 28 gennaio, per essere precisi, una baby gang armata è stata bloccata dalla Polizia Municipale a San Giorgio a Cremano: tre minorenni, due di Ercolano e uno di Portici. I tre erano armati di coltelli e pistola a salve e minacciavano da qualche giorno i passanti in villa Vannucchi e in piazza Massimo Troisi. La buona notizia è
che il 31 gennaio scorso, la polizia ha fermato gli aggressori di Gaetano. Quella brutta è che Gaetano ha dovuto subire un intervento e che gli è stata asportata la milza. Il Governo da tempo sta elaborando nuovi dispositivi di repressione e di controllo sociale sui giovani dei quartieri popolari. Intanto nel capoluogo partenopeo le forze dell’ordine stanno effettuando dei controlli di giorno e di notte sulle zone ritenute più pericolose.
Serena Marotta

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