span style="font-size: 36px">Gli azzurri, che sognavano i Mondiali, hanno chiuso la partita con la Svezia con un triste pareggio. Uno Zero a Zero che ha volatilizzato la speranza di partecipare a Russia 2018.
Il triste epilogo, tuttavia, non è nuovo alla storia. Era accaduto anche per i mondiali del 1930 e quelli del 1958.
I Mondiali non vedranno gareggiare anche i nostri azzurri. Sui social non si parla altro. Chi la vive come una sciagura, chi la vive come il giusto conto da pagare. In un Paese dove il calcio occupa oltre il 70% dello spazio dedicato allo sport sui media, si tratta di una ‘sconfitta’ immane.
I commenti si sprecano al suono della necessità di ricostruire completamente la squadra a partire dall’inserimento nell’organico di solo italiani.
Il Sole 24 Ore aveva già fatto una stima di quanto sarebbe costata all’Italia la mancata qualificazione ai Mondiali e si parla di cifre davvero molto importanti.
Il brand Italia ne risentirà tantissimo e le perdite sotto il profilo commerciale saranno davvero sconvolgenti: 43 milioni di euro su un fatturato complessivo di 174 milioni (E’ difficile che Puma riproporrà i 18,7 milioni di euro che concede adesso). Gli introiti televisivi saranno ovviamente meno consistenti (adesso la Rai sborsa 26 milioni all’anno).
Ovviamente i Mondiali Russia 2018, senza l’Italia, saranno molto meno seguiti. Le aziende offriranno meno soldi per gli spazi pubblicitari, i consumi in generale avranno sicuramente una flessione.
Non dimentichiamo che la qualificazione avrebbe garantito 12 milioni di dollari alla Federazione. E visti i tempi che corrono si tratta davvero di una perdita immane.
In sostanza, dopo circa 60 anni dopo la Nazionale italiana tocca uno dei punti più basso della propria storia. Un duro colpo che sarà sempre più gravoso per diversi settori, soprattutto durante il periodo in cui i mondiali saranno in corso.
Senza pensare che dovremo fare a meno di tutti i gadget, di più o meno buon gusto, che vengono partoriti storicamente durante i mondiali!
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