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al rischio sismico a quello idrogeologico, aggravati dal rischio antropico e da una difficile attività di prevenzione, compongono lo scenario multi-rischio del territorio irpino. Lo sviluppo delle attività di prevenzione è stato il tema principale del convegno “Dissesto idrogeologico e pianificazione comunale di protezione civile” che si è tenuto ieri nell’ex carcere Borbonico di Avellino, organizzato in sinergia dalla prefettura di Avellino e dalla direzione provinciale del Genio Civile di Avellino-Ariano Irpino.
«La prevenzione antincendio» ha detto il prefetto di Avellino Maria Tirone aprendo i lavori del convegno «parte indubitabilmente dalla manutenzione del sottobosco e la mancanza di risorse non deve rappresentare un alibi. Ogni iniziativa, dalle sponsorizzazioni al volontariato, dovrebbe essere valutata, come pure rappresenterà un’opportunità cambiare la prospettiva e considerare il sottobosco una risorsa economica su cui investire».
Il rischio idrogeologico, che si concretizza in frane e allagamenti, dipende in massima parte dalla devastazione dell’apparato radicale, ad opera di disboscamenti selvaggi e soprattutto di incendi, aggravato dalla mancanza di sistemazione dei canali di raccolta. La collaborazione istituzionale tra amministrazioni può dunque riuscire a risolvere i problemi, in un territorio come l’Irpinia che durante l’estate 2017 è stata terrificante scenario di circa mille incendi, con devastazioni boschive pari a duemila ettari, senza contare i circa mille ettari di devastazioni in superfici non boscate. Vanno pertanto intensificate e riqualificate le attività di prevenzione, alla luce degli strumenti tecnici e tecnologici, e anche alla possibilità di usufruire delle risorse previste per i Piani di Emergenza Comunali, dal Piano Operativo Complementare della regione Campania.
Il prefetto ha confermato che già all’inizio del prossimo anno si procederà alla pianificazione della prevenzione antincendio, accorciando i tempi di risposta rispetto alle esigenze segnalate dai territori e dagli amministratori. Gli interventi di prevenzione e strutturali necessari seguiranno una scala di priorità e anche il sistema di allertamento sarà parametrato a seconda della gravità di esposizione al rischio di ciascun territorio.
L’invito del prefetto agli amministratori, infine, a usufruire di ogni supporto per progetti di buone pratiche offerto dalla regione Campania con una molteplicità di interventi e sostegni, oltre quelli economici, dai fondi ad hoc al finanziamento dell’aggiornamento dei Piani Comunali di Protezione Civile.
Fonte: Ministero dell’Interno
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