Gran parte delle autostrade siciliane sono vere e proprie Cattedrali nel deserto.
Il tempo, si sa, logora ogni cosa, in special modo le autostrade, in cui vi transitano giornalmente una infinità di mezzi e i consorzi dovrebbero provvedere a mantenerle in buono stato di “conservazione”, non certo farle ridurre in uno stato al pari delle trazzere.
Apriamo parentesi:
Iniziamo col dire che fra tutte le autostrade siciliane, la Messina Catania e la Messina Palermo, sono le più penalizzate considerato che sono le uniche dove si paga un pedaggio. Pedaggio che viene considerato fra i più cari d’Europa.
Sono mantenute in uno stato di quasi abbandono :
- Segnaletica insufficiente .
- Gallerie buie.
- Intonaci che cadono sui parabrezza. Manto stradale orfano di cemento.
- Potatura degli alberi inesistente.
- Segnali stradali coperti da una fitta vegetazione.
- Uscite autostradali non segnalate: per potere trovare la propria, la si deve intuire o conoscere, se non si è accompagnati dal computer di bordo.
Per non parlare degli incidenti che si sono verificati negli ultimi decenni.
I morti si sono contati a decine, ma ciò che lascia sgomenti è che si continua a morire.
Basta una pioggerellina, perché il manto stradale diventi viscido come una saponetta, per tale motivo, i voli pindarici delle macchine, non si contano più.
E non finisce qui’:
Solo per fare un altro esempio gli svincoli di Giostra nel messinese, solo a guardarli sembrano veri e propri aborti di natura, montagne russe, come quelle dei luna park, per chi le percorre, sembra di viaggiare su un ottovolante.
La ME -Villafranca, rappresenta una tratta di pochi chilometri, non più di 12, in cui da anni si continua a viaggiare su una sola corsia di marcia, proprio per questo motivo durante il periodo estivo, si creano lunghi serpentoni di auto.
Solo per percorrere quei pochi chilometri, occorre avere una pazienza infinita, e tanto ghiaccio nelle tasche.
Per finire, parleremo del manto stradale, divorato non solo dal tempo, e forse depauperato sin dal momento del “concepimento”.
Per averne conferma, basterebbe saggiare alcuni punti della tratta ME PA e ME CT. Cosa che non è stata mai fatta, o per mancanza di tempo, forse di volontà, oppure per deficienza di fondi.
Proprio ieri, quando il Presidente della Regione Sicilia ha manifestato il proprio intendimento di revocare la concessione al CAS, forse sarà la volta buona perché le autostrade siciliane, possano tornare ad essere sicure.
I contratti decennali non hanno portato a dei risultati duraturi nel tempo, visto che questi consorzi, hanno prestato poca attenzione sia alla gestione che alla manutenzione di queste tratte.
Lascia un commento