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Castellammare di Stabia

Autocelebrazioni Politiche Siciliane mentre l’Isola invece si spopola (Adduso Sebastiano)

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I

politici territoriali e regionali siciliani si autocelebrano sostenendo che hanno riportato il tuismo in questa  stupenda Isola che si affaccia sul mare Mediterraneo.

Il vero motivo di questo consistente afflusso di persone è, al contrario, dovuto in buona parte alla nefasta circostanza che ha colpito le Nazioni dirimpettaie, quale il terrorismo fondamentalista e una costante instabilità geopolitica.

Invece, negli ultimi decenni, 73 mila siciliani sono stati costretti a lasciare l’Isola, vuoi per la crisi economica che ha colpito l’intera Nazione che per la mancanza di posti di lavoro, solo per parlare di cifre, negli ultimi 2 anni ha segnato circa 18 mila assenze nella regione.

In questo drammatico contesto, i nostri deputati e sindaci siciliani non fanno accenno alcuno di questa mancanza sia occupazionale che abitativa.

Tutto ciò sta a significare che dalla Sicilia sono “emigrate” consistenti forze lavorative. A questo bisogna aggiungere che, contestualmente, sono così venuti meno anche gettiti d’imposta unitamente a contributi previdenziali.

Secondo i dati elaborati dall’Istat, la Sicilia si sta svuotando e la popolazione è passata, in un biennio, da 5.092.080 a 5.074.261 unità.

Il vistoso decremento, pari a 17.819 residenti, interessa tutte le province, con la sola eccezione di Ragusa che, in netta controtendenza, vede aumentare, tra l’inizio del 2015 e quello del 2016, la propria popolazione di ben 1.243 unità.

Tristi Primati:

Se si amplia il periodo di osservazione a partire dal 2014, la provincia di Messina è stata interessata da una forte contrazione dei residenti (-7.696 unità), seguita da Palermo (- 4.192 unità) e Agrigento (-3702 unità).

Morale della favola:

In Italia e specialmente in Sicilia, purtroppo, si vive con il fiato in gola, non vi è alcuna certezza del presente,  figuriamoci del domani.

L’Italia negli ultimi decenni è stata collassata da un’infinità di trasversali politici, cui ancora molti bivaccano tra gli scranni di Montecitorio e Palazzo Madama, come anche nei vari Parlamenti regionali e pure nei Comuni.

Siamo noi che dobbiamo e possiamo, con la forza del voto, capovolgere questa drammatica situazione venutasi a creare in un raffermo contesto di conclamato clientelismo e false promesse.

Adduso Sebastiano

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