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Auriemma: “Milik deve oscurare Higuain, adora il gioco di Ancelotti”

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“Ora deve segnare più del ‘Pipita’”

Il giornalista Raffaele Auriemma ha pubblicato un articolo sull’edizione odierna di TuttoSport in cui parla del confronto tra Arek Milik, a segno nella prima gara di campionato, e di Gonzalo Higuain, ex attaccante azzurro.

Ecco le sue parole:
“Sabato sera Napoli-Milan sarà una gara verità, oltre ad essere una sfida nella sfida: quella tra Milik e Higuain. Il bomber che fu, amato e poi diseredato da un popolo che si è sentito tradito, contro il ragazzo baciato dalla sfortuna in questo suo percorso ad ostacoli con il Napoli.
Da quando nell’estate del 2016 fu presentato proprio come erede di Higuain, ha subito due gravissimi ko, all’intero di uno score di 41 partite, 15 gol e 2 assist in 1.505 minuti, per una media di poco più di 36 minuti a gara, un gol ogni 100 minuti. E’ presto per poter dire che riuscirà a ripetere le gesta del Pipita, che con il Napoli è diventato l’attaccante più prolifico nella storia della serie A, ma le premesse dicono che SuperArek è uomo da 30 gol a stagione.
Quest’anno ha iniziato col piede a tavoletta, pur essendo al 50 per cento: è arrivato in ritiro a Dimaro il 21 luglio, appena un mese fa. E in poco più di 30 giorni ha già stabilito un grande feeling con Ancelotti, che lo ha lanciato nella mischia quasi subito. Il polacco ha giocato la prima volta 45 minuti col Chievo, dopo appena una settimana di lavoro e 62 minuti con il Liverpool: due gare per lui senza gol. Poi, il lavoro nelle gambe ha dato i frutti. I 64 minuti contro il Borussia furono esplosivi, con tanto di supergol al 7’ e contro il Wolfsburg giocò tutta la gara realizzando un’altra rete. Quindi, l’avvio di campionato, con la prestazione da incorniciare contro la Lazio. All’Olimpico è stato in campo fino alla fine (97 minuti), un gol segnato, uno annullato, tre occasioni-gol per un rendimento altamente speculativo, da vero opportunista: il bomber polacco ha giocato soltanto 37 palle, meno di tutti tra quelli entrati in campo dal primo minuto.
E’ un altro Milik quest’anno, dopo due stagioni condizionate da gravi infortuni. Il primo occorsogli l’8 ottobre 2016, rottura del legamento crociato sinistro in Nazionale, quando ormai stava per cancellare il ricordo di Higuain, segnando proprio come un bomber di razza: 2 reti al Milan, altre 2 al Bologna, poi 2 alla Dinamo Kiev ed una al Benfica (7 in 9 presenze), prima del crac che lo costrinse a rivedere il campo solo a febbraio. Nella scorsa stagione l’incubo si è riproposto per il crociato della gamba destra, il 23 settembre 2017 contro la Spal, quando era in campo da soli 20 minuti e fu costretto a lasciare il Napoli dopo sole 6 giornate di campionato e 2 gol, uno in campionato (al Verona) e l’altro in Champions (con lo Shakhtar). Il ritorno in campo ci fu dopo 5 mesi e mezzo, facendo in tempo a segnare anche 4 reti per altrettante vittorie (Chievo, Udinese, Sampdoria e Crotone) che consentirono al Napoli di restare fino alla fine in scia alla Juventus.
Quest’anno con Ancelotti il feeling è scattato immediato, così tanto da convincere Milik a ripetere di continuo che nel Napoli è arrivato un grande tecnico, anche molto simpatico. E poi, il bomber polacco ama il modo di giocare dell’ex coach del Bayern, perché prevede la verticalizzazione, con la ricerca continua dell’attaccante centrale. In campionato, considerando anche l’ultima parte di quello scorso, sta segnando da tre gare di fila e ora sì che sente la possibilità di cancellare il ricordo (già sbiadito) di Higuain. Il Pipita nel Napoli ha totalizzato 147 presenze con 92 gol, per un totale di 11.073 minuti giocati, la media di 75 minuti a gara ed una rete ogni 120 minuti. Per il momento funziona meglio Milik e sabato ritroverà il Milan, che due anni fa battezzò i suoi primi gol in Italia, e l’avversario Higuain”.


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