Il presidente di Equality Italia: “Ma ora si faccia subito una nuova legge sulle adozioni”.
ROMA. “Sia chiaro: aver eliminato la stepchidl adoption dalla legge sulle unioni civili è un compromesso al ribasso, anzi, diciamolo, una schifezza. Eppure tra questi pochi diritti e il niente, preferisco partire da qui. È evidente che la strada parlamentare era sbarrata. E chissà quale testo sarebbe potuto uscire tra voti segreti e trappole…”. Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, associazione per i diritti civili, ex leader di Arcigay, oggi iscritto al Pd, difende, seppure a malincuore, la scelta del governo. Una posizione di controcanto nel grande arcipelago omosessuale.
Il movimento Lgbt ritiene però lo stralcio delle adozioni, e il ricorso alla fiducia, un tradimento.
“Il tradimento in effetti c’è stato e proprio sulla pelle dei più fragili, i bambini. Ma questo ci dimostra che sarebbe stato impossibile votare la legge senza blindarla, tra Alfano, i tradimenti dei Cinque Stelle, e sotto il tiro incrociato di una parte di senatori del Pd, che da tempo avrebbero voluto affossarla”.
Dunque Renzi ha fatto bene?
“Sì, ha scelto il male minore. Però se vuole essere coerente adesso deve mantenere le promesse”.
Quali?
“Proporre subito una nuova legge sulla riforma delle adozioni, che contenga l’apertura ai single e la stepchild adoption. Con corsie preferenziali e tempi stretti”.
Un nuovo campo minato…
“Il premier lo deve alle famiglie omogenitoriali, è un risarcimento. E comunque la strada dei diritti è così: chiedi il massimo, ottieni la metà, ritenti”.
Quindi non è una sconfitta, come ritengono molte associazioni gay?
“No, è punto di partenza. Sentirsi sconfitti è aver già perso, invece la battaglia continua, per questo sarò in piazza anch’io nella manifestazione del 5 marzo. Avremo dei diritti. E sarà ben difficile per i tribunali negare l’adozione del figlio del partner a coppie riconosciute dalla legge…”.
*larepubblica
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