Il Giudice monocratico Simona Monforte, ha assolto perché il fatto non sussiste il sindaco di Messina Cateno De Luca, imputato nel processo Caf-Fenapi.
La vicenda risale al 2013, all’epoca in cui Cateno De Luca non era ancora stato eletto sindaco di Messina. Il processo verteva su una presunta evasione fiscale tra il 2009 e il 2012 a seguito di un accertamento della Guardia di finanza..
Nell’ultima udienza il Pubblico ministero Francesco Massara, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto la condanna a 3 anni per De Luca e per Carmelo Satta all’epoca dei fatti suo collaboratore e la condanna a 2 anni per Giuseppe Ciatto, commercialista, mentre aveva chiesto l’assoluzione per tutti gli altri imputati e la dichiarazione di prescrizione per alcuni reati.
In diretta Facebook Cateno De Luca ha detto “Ho trovato giustizia nonostante sono stato un perseguitato, meno male che c’è sempre un Giudice che riesce a leggere i documenti”.
“Devo dire grazie – ha aggiunto – ai messinesi che nonostante questo processo e il mio arresto mi hanno eletto sindaco. Sono stati i messinesi i primi che hanno creduto nella mia innocenza”.
Oltre al sindaco De Luca sono stati assolti perché il fatto non sussiste anche: Carmelo Satta, ex sindaco di Alì, Cristina e Floretana Triolo; l’ex sindaco di S. Teresa di Riva Antonino Bartolotta; Giuseppe Ciatto; Francesco Vito; Carmelina Cassaniti; Fabio Nicita; e la srl Caf Fenapi.
Le Triolo sono due collaboratrici di De Luca e lavorano alla Fenapi; Ciatto è un commercialista che fa le dichiarazioni fiscali del Caf Fenapi; Nicita è il vicepresidente del cda della Fenapi; Cassaniti la legale rappresentante del Caf Fenapi; Bartolotta è uno stretto collaboratore di De Luca; e Vito è il responsabile dell’area fiscale del Caf Fenapi.
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