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Castellammare di Stabia

Assegnati gli Oscar della musica. Bruno Mars fa piazza pulita.

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Bruno Mars fa piazza pulita. E’ lui il re incontrastato della 60/ma edizione dei Grammys, gli Oscar della musica, in un’edizione che verrà ricordata per aver portato sul palco il sostegno alle donne vittime di molestie.
Essendo questa stagione dei premi carica di significati sociali e politici, anche la 60ma edizione dei Grammy è stata caratterizzata dai tanti discorsi e momenti dedicati ai movimenti a difesa delle donne vittime di molestie. Così quasi tutte le star presenti alla serata hanno indossato una rosa bianca, adottata come simbolo della lotta delle donne contro gli abusi. Elton John ha cantato “Tiny Dancer” insieme a Miley Cyrus con una rosa bianca sul pianoforte e la pop star Kesha ha commosso tutti con una performance carica di emozioni.
La cantante si è esibita in “Praying” insieme a Cyndi Lauper, Andra Day, Camila Cabello, che alla fine della canzone si sono abbracciate commosse, cosa che ha fatto emozionare anche il conduttore della serata James Corden.
Kesha è stata particolarmente esplicita nel parlare della recente battaglia femminile contro gli abusi sessuali. D’altronde la battaglia legale contro il produttore Dr. Luke, dalla cantante accusato di violenza sessuale e molestie, è diventata oggetto di titoli nazionali e molti musicisti, si sono offerti di aiutarla e di pagare le spese legali che deve affrontare per portare avanti la sua lotta.
Non sono mancati artisti di fama mondiale come Lady Gaga che ha dedicato “Million Reasons” alla zia scomparsa suonando un pianoforte a coda coperto di piume, gli U2 si sono esibiti su un palco sistemato sull’Hudson River davanti alla statua della Libertà.
Sting, in onore del ritorno dei Grammys a New York ha cantato “An Englishman in New York” e  Luis Fonsi e il rapper Daddy Yankee hanno cantato Despacito, nominata fra le cinque canzoni dell’anno (ma senza vincere nulla).
È andata male anche all’unico italiano candidato, l’armonicista Fabrizio Poggi, nominato nella categoria best traditional blues album, grazie al disco “Sonny & Brownie’s Last Train” registrato con il cantante e chitarrista blues Guy Davis.
Ritornando al vincitore, le sue prime parole dopo il verdetto sono state: “O mio Dio.  Grazie mille a tutti ragazzi. Wow. Voglio dedicare questo premio agli autori“.

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