Il Presidente Stefano Besseghini dell’Arera (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente un’autorità amministrativa indipendente della Repubblica Italiana) a seguito della relazione annuale 2022 ha evidenziato che “L’Autorità ritiene importante che da subito ci si dedichi alla elaborazione di piani dettagliati con cui affrontare eventuali situazioni di crisi nella fornitura di gas affinché anche la gestione della emergenza veda chiari ruoli, tempi e metodi. Crediamo sia il momento di promuovere con decisione da parte del Governo, di Enea, del Gse degli stessi operatori, campagne informative, vademecum e soluzioni che contribuiscano a risparmiare energia in tutte le sue forme. Tutti possiamo contribuire con le nostre scelte quotidiane”.
Come si è arrivati a questo. Lo si riassume qui di seguito in modo molto sintetico.
Com’è noto, con la pandemia del Sars-Cov-2 e successive mutazioni che dalla fine del primo trimestre 2020 hanno causato in tutto il mondo circa 6.356.812 morti (fonte Gov), c’è stato anche il contrarsi generale dei consumi soprattutto di quelli energetici. Nel secondo semestre 2021 la diminuzione dell’incidenza virale e l’allentamento delle generali restrizioni per evitare il diffondersi del contagio, ha riacceso lo scambio commerciale, i viaggi, ma come pure i costi. Sicché materie prime, gas e petrolio, nonché i trasporti commerciali globali soprattutto via nave, sono notevolmente lievitati.
Il 24 febbraio 2022 la Russia ha lanciato la sua campagna di conquista dell’Ucraina che ha determinato la reazione delle Nazioni occidentali, in testa Europa ed Usa, pertanto si sono messi in crisi le forniture di gas dalla Russia ai Paesi europei, come anche dall’Ucraina quelli di grano e fertilizzante verso altri Stati, innescando quindi un ulteriore rincaro generale dei prezzi a livello mondiale. La guerra a detta di analisti di geopolitica si teme lunga, conseguentemente potrebbe esserlo la diffusa instabilità finanziaria e commerciale con mantenimento alto dei prezzi specialmente dell’energia, delle materie prime, dei trasporti commerciali e quant’altro annesso e connesso.
A ciò si aggiunga anche una precedente carenza nella fornitura di elementi altamente tecnologici necessari nei sistemi informatici e massimamente per mezzi in movimento, quali veicoli, aerei, navi e similari, che venivano prodotti principalmente in Cina, per cui, tutti questi ed altri costituenti hanno ulteriormente innescato una preoccupante spirale inflazionistica dall’America all’Europa prossima al 10% e un rischio di potenziale recessione.
La Commissione europea e il Governo italiano hanno cercato in questi mesi di fare fronte alla contingente situazione, anche ricorrendo parzialmente a forniture alternative di Gas da parte di altri Stati come pure di Gnl (Gas naturale liquefatto) il cui costo però è maggiore e peraltro necessita di Rigassificatori (impianto che permette di riportare un fluido che normalmente in natura si presenta sotto forma di gas, dallo stato fisico liquido a quello aeriforme).
Il Governo italiano, anche attraverso “scostamenti di bilancio” (debito pubblico), ha emanato una serie di decreti rinnovando in essi pure i cosiddetti Bonus Bolletta 2022, stanziando diversi miliardi di euro per aiutare le famiglie e le imprese nel pagamento delle utenze di forniture, anche rateizzando i relativi versamenti fino a 10 mesi.
Arera: risparmiare luce. Sicilia: illuminare castelli
In questo quadro di grandi difficoltà particolarmente energetiche in cui versano la Nazione e i cittadini, il Governo Regionale Siciliano di Centrodestra del Presidente Nello Musumeci, ad inizio 2022 ha annunciato di distribuire cinque milioni di euro ai Comuni affinché illuminino castelli, manieri, fortezze e torri. Il contributo è stato a fondo perduto fino ad un importo massimo di 90 mila euro ad ogni Ente locale.
Nella Gazzetta Ufficiale dell’8 aprile 2022 è stata pubblicata la riapertura dei termini di presentazione delle istanze progettuali nei limiti dello stanziamento residuo per l’assegnazione di un contributo “a sportello” per sostenere le proposte progettuali volte a garantire una illuminazione artistica esterna dei castelli, manieri, fortezze e torri di Sicilia. Eppure da marzo 2021 l’aumento dell’energia elettrica ha raggiunto picchi alti.
I cittadini, o meglio, i codazzi, menestrelli e galoppini (uomini, donne e altro) di ogni singolo colore politico comunale che ha illuminato i castelli, ecc. (a volte questi ultimi neanche visitabili poiché chiusi o appartenenti a privati) sono stati entusiasti enfatizzandone il risultato. Ancora di più il Governo Siciliano che peraltro è anche in piena campagna elettorale.
Nessuno tuttavia che si sia posto il problema di chi dovrà pagare le consequenziali super bollette che arriveranno ai rispettivi Enti locali, a carico, chiaramente, dei contribuenti ma quelli noti (produttivi, lavoratori, operosi e proprietari) poiché molti altri concittadini sono notoriamente (e volutamente) come “opachi” per lo Stato, Regione e Comuni.
Chiedere ai cittadini di stringere nei consumi energetici appare ineluttabile stante l’attuale difficile situazione sopra brevemente descritta. Ma se iniziassero a dare l’esempio lo Stato, le Regioni, gli Enti, le Partecipate, i Comuni (e figurarsi), forse si darebbe, e finalmente, un insegnamento civile agli italiani, invece di mostrare annosamente con arroganza, sprezzo e senso dell’impunità legalizzata, un costituzionalizzatosi volto pubblico-politico di un “pozzo nero senza fondo” che implicitamente infetta ogni anno l’interiorità civile e sociale di ogni nuova generazione di cittadini.
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