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lcuni appunti di viaggio di questa campagna referendaria e di una Provincia che continua a incontrarsi e discutere, con responsabilità ed entusiasmo, del proprio futuro. Da giorni nella nostra Provincia di Brescia le iniziative per il Sì sono davvero tante e belle, come tanto è l’impegno delle nostre comunità-città nella nostra provincia. Io sono stato in decine piccole sale e case private nelle nostre comunità-cottà della nostra Provincia, con luoghi pubblici e privati sempre partecipati: mi ha colpito l’energia e la determinazione che quelle decine di persone – e più – stanno mettendo in questa sfida. Alcuni ragazzi di appena diciotto anni ci hanno raccontato della loro personale battaglia nei loro licei per far votare Sì i loro compagni, impressionati dalla quantità di bugie che sono circolate dal fronte del No: un lavoraccio doverle smascherare una ad una, eppure loro lo stanno facendo. E come loro tanti altri cittadine/i si impegnano per cambiare questo Paese, convinti che questa occasione appartenga innanzitutto a loro. Come una trottola sono tanti i posti che ho raggiunto senza clamori di stampa e di sigla politica. Ho solo usato il metodo che mi hanno insegnato i Maestri compianto On. Gianni Savoldi e l’ex Parroco di Roccafranca don Giuseppe Verzeletti. Una cosa è certa: le ragioni per votare No, soprattutto quando esprimono un giudizio sul governo anziché sul merito della riforma, non appaiono del tutto convincenti, diciamo così. Ma spiegare le ragioni del Sì, discutendo con i cittadini che rappresentano la storia delle loro Città-comunità, è stata una occasione preziosa anche per riaffermare le ragioni storiche e politiche di questa riforma che sono alla base del suo significato più profondo. Questa campagna referendaria sta unendo le nostre piccole e grandi Città dalla pianura alle nostre comunità montana, nel suo bisogno di riparlarsi, di partecipare. Sono i toni volgari e spesso violenti a dividerlo, che sono il solo argomento di chi l’antipolitica – a differenza nostra – non vuole combatterla ma alimentarla. Per questo sono convinto che tanti elettori del No, provenienti da una storia e da una cultura democratica, il 4 dicembre rifletteranno a fondo sulla propria scelta. Sono stato ospitato anche a dormire in alcuni lontani isolati borghi, in case private stracolme di persone: E certo qui si muovono anche dagli altri paesi, quando si organizza qualcosa. Poi a nessuno sembrava possibile che ci fosse ancora disponibilità di andare da loro. In queste parole c’è tutto il senso di solidarietà e di accoglienza che descrive le nostre piccole comunità, che con orgoglio ti ricordano quanto spesso la politica sia distratta, ma che con lo stesso orgoglio preservano un’identità e una storia che sono patrimonio della nostra Provincia soprattutto del nostro Paese. Dopo il confronto discussioni in buon sano dialetto di tanto in tanto dovevo tradurre alla presenza dei nuovi Cittadini/e stranieri residenti-votanti che nei prossimi decenni sarà caratterizzata in misura significativa da due fenomeni principali: il progressivo invecchiamento della popolazione, frutto sia della riduzione dei tassi di natalità sia della maggiore longevità, e la crescente mobilità geografica della popolazione soprattutto verso i paesi più industrializzati, frutto della rapida integrazione mondiale e degli stessi squilibri demografici. Non te ne vai via senza aver provato i prodotti tipici e un po’ di vino. Le sagge meravigliose Donne, preoccupate perché sono ancora scapolone, ti vediamo sciupato, mancano pochi giorni e ti servono energie. E allora ben venga il rifornimento di energie, idee e passione: continuiamo questa campagna referendaria con ancora più serenità. Stiamo facendo una cosa bella e giusta per il nostro Paese. Insomma diciamo Sì al futuro Se vince il SI abbiamo un sacco di cose da fare. E lo faremo tutti insieme, senza divisioni. La Riforma Costituzionale non è fine a stessa. È la cassetta degli attrezzi per occuparci meglio dei problemi quotidiani delle persone. Un Abbraccio, Celso Vassalini.
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