S
abato finalmente la Juve Stabia ed i suoi tifosi riabbracceranno il Romeo menti, la propria casa, il proprio stadio, quello che contiene i ricordi e le emozioni più piacevoli, ma anche più amare, della storia delle Vespe.
Tiziano Ferro canta in un suo famoso successo: “In ogni stadio c’è una storia, il timore, l’amore, la fine di una vita, il principio di altre mille..” e proprio la frase del cantautore romano rispecchia perfettamente quello che il Romeo Menti rappresenta per la Juve Stabia ed il suo popolo.
Lo stadio di Via Cosenza è un luogo a cui si agganciano i ricordi personali di ognuno di noi, che in modo o nell’altro, legano ad un match delle Vespe giocato al Menti una gioia o una delusione tutt’ora difficile da dimenticare.
Senza andare troppo indietro, si può pensare al vittorioso derby del centenario giocato il 19 marzo 2007 contro la Salernitana in un match infrasettimanale (per cui chi scrive fece “filone” a scuola, ma non ditelo in giro), alla sconfitta per 3 a 1 inflitta al Napoli di Reja con Salvatore Di Somma in panchina. Volendo guardare a sfide ben più importanti, basta ripensare a quel magico 2011, con il Menti che divenne la fortezza dell’esercito di Braglia e guidato sul campo da Corona e Molinari. Sia il Benevento che l’Atletico Roma rimasero annichilite di fronte al ruggito della tifoseria stabiese, capace di incidere ben più di un grande attaccante o di un portiere dai riflessi felini.
Tiziano Ferro parla anche della “fine di una vita” ed in effetti è proprio così, il Menti è stato teatro anche di delusioni paragonabili alla fine di una vita (sportiva ovviamente).
Si pensi all’intero campionato 2013/14, l’ultimo in Serie B e vissuto come un’agonia da tutto l’ambiente. Non serve però andare così lontano con la mente per cercare l’ultima delusione vissuta nella nostra casa: 24 maggio 2017, gara playoff di ritorno tra Juve Stabia e Reggiana. Vespe eliminate con il gol regolare annullato a Ripa che ancora oggi non fa dormire i tifosi e probabilmente anche il patron Manniello.
Ad avere una voglia matta di tornare a casa sembra che più di tutti sia Fabio Caserta, il tecnico della Juve Stabia che forse come nessuno sa cosa è in grado di dare il Menti.
Arrivato il 31 gennaio di cinque anni fa tra un pizzico di scetticismo, l’allora numero 16 (e poi 10) a suon di prestazioni super divenne il gladiatore ed il trascinatore dell’arena gialloblù. E’ bello pensare che il destino abbia scelto proprio lui, quale destinatario del nuovo Menti tirato a lucido; lui che lo ha conquistato da calciatore, da Capitano e che ora sogna di farlo esplodere da allenatore.
Nessuno sa quello che accadrà, ma il Menti è finalmente pronto a racchiudere di nuovo le emozioni e le speranze di una intera tifoseria.
Bentornata a casa Juve Stabia.
Raffaele Izzo