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he la Juve Stabia, ai nastri di partenza della stagione, avesse l’intenzione di fare sul serio, è stato chiaro anche dalla scelta dell’uomo cui affidare la porta: Danilo Russo. La società , infatti, dopo tante stagioni in cui i due portieri in rosa si giocavano il ruolo da titolare con una sana, ma per nulla salutare alla squadra, concorrenza, ha scelto di puntare tutto su un portiere affidabile e per di più stabiese.
Basta guardare alle stagioni scorse per cogliere la chiara inversione di tendenza circa la strategia in tema di estremi difensori: nella magica stagione 2010/11, quella della promozione, prima Fumagalli e poi il giovane Colombi si divisero la maglia numero 1; nel primo anno di Serie B ancora Colombi dovette alternarsi in porta con Seculin; nella stagione successiva proprio Seculin e Nocchi duellarono per la maglia da titolare, nonostante il rendimento del secondo fosse nettamente superiore a quello del giovane scuola Fiorentina. Nella stagione 2013/14, quella della triste retrocessione, il caos coinvolse anche la porta della Juve Stabia, difesa prima da Branescu, promessa rumena di proprietà della Juventus, poi dal tragico Calderoni ed infine da Max Benassi, di ritorno alla Juve Stabia dopo qualche stagione.
La storia è cambiata solo parzialmente in Lega Pro: se infatti sotto la gestione Pancaro/Savini il titolare in porta è stato senza scossoni Mattia Pisseri, lo scorso campionato ha visto il costante avvicendamento tra Stefano Russo, titolare di inizio stagione, e Ciro Polito, attuale collaboratore della società giunto l’anno scorso in veste di calciatore dopo l’infortunio di Russo.
Logiudice e co., forse riflettendo anche sulle staffette del passato appena ricordate, in estate hanno deciso di puntare a mani (o guantoni) basse su Danilo Russo. Il portiere cresciuto nel vivaio del Genoa è tornato a Castellammare con i gradi da titolare prima ancora che iniziasse la stagione. Già dalle prime uscite, però, Russo ha confermato con prestazioni di assoluto livello come la scelta delle Vespe fosse stata azzeccata. Proprio un ex Juve Stabia, Marco Cellini, all’esordio della stagione in Coppa Italia a Livorno, ha visto Russo volare e respingere con un riflesso fulmineo il suo colpo di testa destinato alla rete.
La stagione di Danilo si è mantenuta costante su livelli di prestazioni altissimi, con parate eccezionali a Monopoli, a Reggio Calabria, a Taranto ed a Matera.
Oltre a rapidità e senso della posizione, Russo ha mostrato personalità ed atteggiamento da leader, dote fondamentale per un portiere di livello.
Le ottime prestazioni mostrate la domenica, non possono che essere frutto del duro allenamento; non è un mistero che alcuni ragazzi del settore giovanile della Juve Stabia abbiano indicato proprio Russo quale calciatore più concentrato, taciturno, grintoso e serio durante gli allenamenti settimanali.
La storia tra Danilo Russo e la Juve Stabia conferma quindi quanto si dice nel calcio da sempre, ovvero che le fondamenta di una squadra vincente partono da lontano, proprio in porta. Una squadra è grande solo se ha alle spalle un estremo difensore in grado di dare sicurezza a tutti i suoi compagni.
Non sappiamo certo come finirà la stagione, ma la certezza è che la Juve Stabia ha in porta un numero uno..nonostante sulla sua maglia campeggi il numero 22.
Raffaele Izzo