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i istantanee il derby tra Juve Stabia e Cavese ne ha lasciate molte: lo spettacolo ed il rispetto reciproco di due tifoserie caldissime, l’andamento della gara in stile montagne russe, il ricordo tangibile di Catello Mari. In casa gialloblù l’immagine che forse più ha colpito i tifosi sono state però le lacrime a fine gara di Paolo Branduani.
Il portierone della Juve Stabia non è riuscito a trattenere la rabbia, dovuta all’errore che ha portato al secondo vantaggio della Cavese, cedendo all’emozione dopo il triplice fischio dell’arbitro. Lacrime che, per certi aspetti, sanno di liberazione per il 26 della Juve Stabia, scrollatosi forse del peso enorme di quell’imbattibilità che durava dal 26 dicembre scorso, diventata quasi un ulteriore avversario da fronteggiare, e raccontata da giornalisti nazionali ed internazionali, arrivati al Menti per conoscere il portiere dai numeri record.
Eppure Branduani ha pochissimo da rimproverarsi. Innanzitutto perché un errore può capitare a chiunque, figurarsi a chi più di tutti, tra le Vespe, sta facendo registrare un rendimento surreale; a confermare questo aspetto, Daniele Paponi, che dopo la gara scherzosamente ha confidato ai giornalisti: “Abbiamo scoperto che Paolo è umano!”, tirando a distanza su il morale al compagno di tante battaglie. E poi, l’estremo difensore non deve rammaricarsi di nulla perché un istante prima del pareggio di Carlini, con il solito miracolo domenicale aveva salvato la Juve Stabia dall’1 – 3 ormai quasi realizzato da Fella. Un tempismo molto simile al derby di andata, a Cava, con Branduani prodigioso tra i suoi pali prima della rete stabiese (in quell’occasione, vittoriosa, di Paponi).
Vengono allora in mente, per Branduani, le parole “Piangi, perdona, impara, vai avanti”: piangi per scrollarti di dosso la rabbia; perdona te stesso perché non hai nulla per cui non essere fiero; impara così che l’errore ti renda più forte; vai avanti verso un obiettivo che è ancora a portata di mano.
Le stesse riflessioni le allarghiamo ad Alessandro Mastalli, anche lui provato dopo il match di domenica. Le sue lacrime, forse, stupiscono meno di quelle di Branduani, un po’ per l’età ed un po’ perché culmine di una stagione difficile per il giovane Capitano stabiese, scopertosi fragile nella stagione della Juve Stabia più forte da quando veste la maglia gialloblù. Anche al 24 delle Vespe va il nostro incoraggiamento a non lasciarsi abbattere dall’errore di domenica ed a trasformare le lacrime in grinta.
Lacrime, per Branduani e Mastalli, da cui ripartire perché non è forte chi non cade ma chi, dopo esser caduto, ha la forza di rialzarsi.
Raffaele Izzo