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Castellammare di Stabia

APPROFONDIMENTO – Juve Stabia e Braglia: nemici mai…

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ella gara di sabato la Juve Stabia troverà sulla panchina del Cosenza Piero Braglia, un tecnico che per le Vespe non potrà mai risultare indifferente. Una delle canzoni più note di Antonello Venditti si intitola “Amici mai” e racconta la storia di un amore terminato. Volendo azzardare una modifica allo splendido brano del cantautore romano, per descrivere il rapporto tra Piero Braglia e la Juve Stabia, potremmo usare le parole “nemici mai”.

Sì, perché il legame tra il tecnico di Grosseto ed i colori gialloblù è nato e si è consolidato in base ad emozioni così travolgenti e coinvolgenti che difficilmente si potrà mai spezzare. Sarebbe forse inutile elencare tutto quello conquistato da Braglia alla guida della Juve Stabia, anche perché sono ricordi incisi nel cuore e nella memoria degli stabiesi e che il tempo difficilmente potrà scalfire.

Piero il terribile è entrato in simbiosi con il popolo gialloblù in primis grazie al suo atteggiamento, alla sua caparbietà, alla sua voglia di non abbassare mai il capo o mordersi la lingua avanti a un’ingiustizia, nonché per aver guidato una squadra, che non era una corazzata, a traguardi inimmaginabili.

Se le immagini della vittoria in Coppa Italia Lega Pro con il Carpi, delle reti di Corona, Tarantino e Molinari nei play off, delle sgroppate di Cazzola, delle prodezze di Sau e delle perle di Caserta in Serie B sono il rifugio più dolce in cui si nascondono i tifosi stabiesi nei momenti bui, ad essere prede dei ricordi che portano all’allenatore toscano sono anche le orecchie dei supporter della Juve Stabia.

A chi non sembra ancora di sentire il “Noi venderemo cara la pelle…” che Braglia recitava come un mantra alla vigilia di una gara ostica, o il “Sappiano che per vincere dovranno sputare sangue”, avvertimento per gli avversari ed incitamento per i suoi ragazzi attesi a sfide che fino a pochi mesi prima non erano nemmeno immaginabili.

Tra le performance più belle di Braglia, anche l’infuocata conferenza stampa post finale di andata dei playoff contro l’Atletico Roma. Argomento caldo, la capienza dello stadio Flaminio incredibilmente ridotta in vista dell’esodo romano dei tifosi stabiesi. Un Braglia inviperito si scaglierà contro i poteri forti, per poi lasciarsi andare, a telecamere spente, alla frase sorniona “tanto a Roma vinciamo due a zero..”.

Questa è stata, forse, la grandezza dell’allenatore grossetano: ergersi non a parole, ma col lavoro ed i giusti atteggiamenti a condottiero e difensore di una intera città e dei suoi tifosi. Se poi a queste virtù si aggiungono una Coppa Italia di categoria, una promozione in Serie B attesa 60 anni e due incredibili salvezze in cadetteria, è facile immaginare quanto il nome Braglia sia impresso nella storia calcistica stabiese.

Sabato la Juve Stabia incontrerà un avversario che, certamente sarà ostico e darà filo da torcere per 90 e più minuti, ma che non sarà mai un nemico.

Ah, Venditti nella sua canzone dice che “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano…”.

Raffaele Izzo


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