Anzola dal ponte sul Martignone, direzione Modena
A
d Anzola dell’Emilia il progetto di ztl suscita la preoccupazione dei cittadini: “E la privacy?”, “Peggio che in Urss”. Un “grande fratello”, si difende la giunta, senza voler fare cassa: saranno multati solo i forestieri e chi ricadrà “nella black list, e il centro sarà più sicuro”
BOLOGNA – Dalle 22.30 alle 4.30 del mattino entreranno in paese solo i residenti. Loro, e gli eventuali parenti in visita a quell’ora, le cui targhe delle auto dovranno essere segnalate entro le 48 ore successive. Resterà fuori dal centro del paese la “black list”, ovvero “ladri, malintenzionati e sfruttatori di prostitute”. Se il ministero dell’Interno darà il suo via libera definitivo Anzola dell’Emilia, paesone di 12mila abitanti alle porte di Bologna, inaugurerà nel giro di pochi mesi (forse già all’inizio dell’estate) la sua Zona a traffico limitato (in ingresso) sulla via Emilia: di fatto, un ampio tratto del Comune, che si sviluppa proprio in lunghezza, per circa 4 km, sulla Statale 9 fra Bologna e il Modenese. Sei varchi notturni: ingresso consentito solo ai residenti, appunto, mentre gli altri dovranno trovare un’altra strada e aggirare il paese, che sia la bretella che porta a Modena o la Bazzanese.
Un grande fratello. Lo slogan è “Ztl Anzola. Limita il traffico notturno, aumenta la sicurezza”. La giunta comunale ha annunciato il progetto pochi giorni fa e già in rete, specialmente sulla pagina Facebook del Comune, si sono scatenati i commenti di cittadini in parte curiosi e in parte preoccupati o arrabbiati contro il “grande fratello” pronto a vigilare sul centro di notte, una scelta – dal costo che si aggira intorno ai 200mila euro – che la giunta di Giampiero Veronesi (avvocato, uomo di centrosinistra) motiva con esigenze principalmente di sicurezza, e secondariamente di traffico.
La piaga della prostituzione in strada. “In questo modo scoraggeremo i ladri e gli sfruttatori delle prostitute dal venire ad Anzola, perché sanno che li fotograferemo e sanzioneremo”. Anzola è in effetti un paese che soffre una costante presenza di “lucciole”, e dunque di clienti, contro i quali la stessa giunta aveva lanciato un anno fa un altro provvedimento, il divieto di sosta e di fermata sulla via Emilia, praticamente sullo stesso tratto che sarà interessato dalla ztl. “Il nostro è uno dei pochissimi Comuni che sorge sulla Ss9 fra Bologna e Modena, e purtroppo la prostituzione in strada è un problema drammatico che non ha quasi pari nel circondario”, ammette il sindaco. Con l’attivazione della ztl si impedirebbero le trasferte di bolognesi e modenesi a caccia di piacere a pagamento. L’obiettivo primario, però, è combattere la microcriminalità, che colpisce Anzola tanto quanto gli altri Comuni della zona. E, come si difende la giunta, vi sarebbero anche numerosi effetti indotti: poiché oltre ai sei varchi notturni saranno attive anche due telecamere in funzione 24 ore su 24 per rilevare auto rubate, non revisionate, senza assicurazione, il Comune otterrà una serie di dati a cascata in maniera automatica.
Meno auto di notte. Esistono anche due motivazioni che hanno più strettamente a che fare col traffico. “A breve partirà la produzione continuata allo stabilimento della Philip Morris di Crespellano: soltanto di notte sono previsti 400 turnisti. Salvo le auto degli anzolesi, gli altri non potranno più transitare dal nostro centro. Idem per la prossima apertura del casello di Valsamoggia sulla A1”: un flusso di veicoli che di notte dovrà necessariamente aggirare il centro di Anzola.
“Controlli in automatico”. Il costo dell’operazione, si diceva, è intorno ai 200mila euro: un investimento che il municipio spera di ammortizzare in due, massimo tre anni (ma non esiste in merito un piano di rientro). E poiché l’incrocio dei dati automobilistici – precisa – sarà fatto in automatico tramite i registri del Pra, non sarà necessario distaccare forze della Municipale a visionare continuativamente i dati in entrata dai sei varchi notturni e le due telecamere in funzione tutto il giorno.
“Nessun rischio privacy”. In rete i cittadini più perplessi paventano rischi per la privacy (“Scherziamo? Ma neanche nell’Unione sovietica una roba così”, ha scritto un utente, Stefano L., sulla pagina Fb di Anzola), contestano il provvedimento nel merito (sempre da Facebook, commenta l’utente Elisa S.: “Chi vuole delinquere basta che entri alle 10.29. Da che mi risulta, molti furti vengono fatti al pomeriggio…A prostitute ci vanno anche i “benpensanti” anzolesi) e la “ufficializzazione del concetto di paese dormitorio” (anche qui, l’espressione è di un utente), e soprattutto l’intenzione dell’amministrazione di far cassa.
Il sindaco e la giunta obiettano così: “Dopo le 22 ad Anzola è difficile trovare un ristorante con la cucina aperta; non c’è in giro un flusso enorme di persone, e anzi, questo sistema potrà consentire alle persone di uscire di casa e sentirsi più sicure, perché i malintenzionati saranno tenuti alla larga”. Insomma, via libera alla “white list”, cioè i residenti. “E nessun rischio per la privacy, perché chi vorrà segnalare la visita di un parente dovrà solo comunicarci la targa, senza spiegare alcunché”. E “al limite lo considero un modo furbo di far cassa”, commenta il sindaco Veronesi, “visto che colpisce ladri, papponi e in ogni caso non tocca gli anzolesi, che potranno sempre transitare per il paese”.
vivicentro.it-nord-cronaca / larepubblica / Bologna, il paese che chiude di notte “contro ladri, malintenzionati e prostitute” di MICOL LAVINIA LUNDARI
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