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ell’operazione antidroga in provincia di Enna dello scorso gennaio, dei 23 indagati 13 percepivano il reddito di cittadinanza
Antidroga ad Enna, 13 indagati su 23 avevano il RdC
Tredici dei 23 indagati nell’ambito di una operazione antidroga “Fire” dello scorso 26 gennaio, percepivano il reddito di cittadinanza. È il risultato degli accertamenti condotti dopo l’operazione «Fire» della Squadra mobile di Enna per traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, rapina, sequestro di persona, che ha portato ad una serie di misure cautelari nei confronti di persone quasi tutte di Barrafranca.
Complessivamente lo Stato ha erogato circa 10 mila euro al mese a persone che, pur non espletando ufficialmente attività lavorativa, secondo l’accusa erano attive nel traffico e spaccio di droga e beneficiavano del sussidio. Al termine degli accertamenti, svolti in collaborazione con i funzionari dell’Inps, la Polizia ha comunicato l’esito dei controlli alla magistratura che ha disposto la revoca immediata dei benefici economici, come previsto dalla normativa e l’Inps ha attivato la procedura per il recupero delle somme indebitamente percepite.
Dell’operazione “Fire” ci eravamo occupati nell’articolo “26 Gennaio 2021 Sgominata rete di 22 spacciatori operanti a Barrafranca e Piazza Armerina (Enna) VIDEO”. L’operazione antidroga della Polizia di Stato di Enna fu disposta nella provincia tra i comuni di Barrafranca e Piazza Armerina. Furono eseguite una ventina di misure cautelari per spaccio di stupefacenti emesse dal Gip su richiesta della Procura di Enna. Oltre 150 le persone impiegate con la partecipazione del Reparto volo, di unità cinofile per la ricerca di armi e droga, del reparto Prevenzione crimine e della Polizia scientifica della questura di Enna.
Nel mirino di quella inchiesta, diverse reti di spaccio di stupefacenti che operavano nel territorio. Dalle indagini della Squadra Mobile è emerso che un cliente degli spacciatori sarebbe stato sequestrato perché non pagava il suo debito, ad un altro hanno dato fuoco all’auto e alla porta d’ingresso della sua abitazione.
Oggi gli esiti di quelle indagini hanno portato alla luce anche la percezione indebita da parte di tredici indagati del reddito di cittadinanza.