I Santi si possono trovare sia in Paradiso che sulla terra: basta guardarsi intorno e cercare, tra i tanti santini presenti nel panorama politico italiano, il proprio ” Angelino custode ”
S
embra strano, ma come e’ possibile che nessuno dei tanti personaggi gravitanti nel circo equestre politico, non abbiano mai avuto problemi lavorativi, non debbano fare concorsi, né fare gavette di anni ?
Il personaggio di cui andro’ a parlare, sara’ certamente un genio, avra’ un’intelligenza superiore, un cervello sviluppato come quello di Albert Einstein, non ne discuto ne sono in grado di valutarlo. Di sicuro, però, posso osservare ed annoatre che ha, accanto a se, un buon Angelino custode, ed anche pensare che, forse, qualcosa anche farà! O no?
Mi riferisco ad Alessandro Alfano, laurea triennale in Economia conseguita brillantemente, sia pur alla non “giovane” eta’ di 34 anni suonati, ma si sà, anche i pargoli di oggi non sono più quelli di una volta. Ciò non toglie che Alessandro sia un italico virgulto che, a quanto sembra e si evince, non e’ stato costretto ad espatriare per cercare il proprio spazio lavorativo: lo ha trovato vicino casa, giunto in un pacco giallo con un fiocco firmato Postecom. Che dire: capita! Non a tutti. Non a tanti (c’è penuria di lavoro). Ma capita per cui ecco che, circa 7 anni fa, Alessandro Alfano e’ entrato in Postecom e, come qualifica iniziale, ebbe quella di manager: 160 mila euro annui, tanto perché prendesse “confidenza” con il lavoro.
Continuiamo a seguirne i passi e non possiamo non annotare, compiacendoci per lui, della sua Carriera Lampo : lo ”stipendiuccio” iniziale, sempre a quanto sembra ed è dato sapere, in 4 anni e’ cresciuto, è cresciuto, è cresciuto, ed oggi tocca i 200 mila euro anche se, in questo “breve” lasso di tempo, sembra che non abbia firmato alcun documento e pertanto, a questo punto, l’ascesa da super manager in Poste di Alessandro Alfano, comincia a lasciar sazio per qualche domanda che chiarisca un qualcosa che appare essere tutta una contraddizione, stando a normali iter lavorativi e processi evolutivi nonche emonumentali.
Di questo sembrano essere certi anche i finanzieri del gruppo valutario che, nei giorni scorsi, hanno depositato alla Corte dei Conti (il Pm è Massimo Perin) l’informativa finale sul caso dell’assunzione di “Alfano jr”, 41 anni, fratello dell’attuale ministro degli Esteri Angelino Alfano.
Dalla stessa risulterebbe che, Alfano jr, è il più pagato tra i dirigenti del suo stesso livello. In media percepisce il doppio dei suoi colleghi. All’epoca i due suoi omologhi, più anziani e con più esperienza e curriculum, percepivano molto meno. Tanto per fare un esempio, una sua collega, laurea in architettura al Politecnico di Milano col massimo dei voti, percepiva 80 mila euro annui.
Altra anomalia che sembra sia stata annotata dalle Fiamme Gialle: Alessandro, quando era maxi dirigente in Postecom, aveva sotto di lui un unico dipendente. Poi, come per incanto, ne vennero assunti altri 38.
Questo lo stato delle cose e l’iter del caso. Sta chi di dovere il trarre le conclusioni e giudicare il tutto. A noi, genitori di tanti altri giovani, di sicuro non meno ferrati ne dotati di minor istruzione ed intelligenza di Alessandro, non resta che dover ingoiare l’ennesimo boccone amaro del dover vedere che i nostri figli, al contrario, sono costretti ad allontanarsi da casa, spesso anche ad espatriare (visto che in Italia il lavoro, per loro, e’ estinto da anni) e, nel contempo, continuare ad osservare che, al contrario, per ”gli altri”, per i discendenti delle dinastie politiche, problemi non ce ne sono, e di nessun tipo: ne di lavoro ne di stipendi, spesso lauti(ssimi)
E questo è!
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