13.8 C
Castellammare di Stabia

Andrisani: “Ingiusto criticare i Langella. Fanno sacrifici come li faceva Fiore a suo tempo”

LEGGI ANCHE

Michele Andrisani, ex centrocampista della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della trasmissione “Juve Stabia Live”.

Le dichiarazioni di Andrisani sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

“Ho sentito di critiche alla famiglia Langella. Ma loro fanno tanti sacrifici come li faceva Fiore a suo tempo per mantenere un calcio importante a Castellammare. Credo che il ds Rubino abbia allestito una buona rosa con calciatori come Schiavi, Panico, Eusepi che possono dare una mano importante al gruppo.

E’ un periodo un po’ complicato per la Juve Stabia anche con i cambi alla guida tecnica che ci sono stati. Ma la Juve Stabia – continua Andrisani – anche grazie al Menti verrà fuori da questo periodo buio.
Il Bari, anche per rimediare agli errori fatti la stagione scorsa, ha affidato il mercato a Ciro Polito che insieme a Mignani sono il valore aggiunto di questo Bari.

Polito ha portato giocatori forti da un punto di vista caratteriale. Polito ha portato veri leader in questo Bari che lo scorso anno non aveva. Il Bari sta facendo un gran calcio, ha giocatori di qualità in ogni reparto e soprattutto nel reparto avanzato. Oltre Antenucci e Simeri, il Bari – continua Andrisani – ha un grande trequartista come Botta che sta dando un grande contribuito. Punti deboli? Forse solo a Francavilla il Bari ha avuto un passaggio a vuoto. Credo però che il Bari non avrà vita facile a Castellammare contro una Juve Stabia che sarà spinta dal pubblico.

Polito ha portato dei veri leader al Bari. Sa quello che gli possono dare sia in campo che nello spogliatoio. La possibile rivale? All’inizio le due squadre che potevano dar filo da torcere al Bari erano Catanzaro e Avellino. La Juve Stabia – aggiunge Andrisani – la vedo ancora la mina vagante come il Foggia di Zeman. La rivale più forte in questo momento è il Catanzaro. Ho visto la sfida Bari-Catanzaro e sono rimasto impressionato del gioco dei calabresi.

A Castellammare si vive di calcio, c’è la giusta pressione e ti senti calciatore a tutto tondo. Alla mia epoca c’era il presidente Fiore che ogni anno faceva una squadra in grado di poter competere per la promozione.

Lo scorso anno sono venuto al Menti e fuori allo stadio c’era un club e mi hanno omaggiato di una sciarpa che conservo gelosamente. Ho ricordato i tempi in cui il Menti era una bomboniera. Ricordo i tempi in cui la Curva era una discoteca volante. Per noi erano il 12esimo e il 13esimo uomo. Nel 98-99 prendemmo – aggiunge Andrisani – solo 13 gol ed avevamo gente come Fontana, Menolascina, Amodio, Di Meglio e tanti altri. Abbiamo un gruppo whatsapp in cui ci sentiamo ancora spesso tutt’oggi.

Il modulo tattico dipende dalle idee che ha l’allenatore. Purtroppo c’è stata questa sconfitta nel derby con la Turris e so quanto ci tengono. Più che il modulo è importante quanto ci tengono i giocatori che devono entrare sempre con la giusta cattiveria.

Ho allenato il settore giovanile del Bari per 5 anni. Ora abbiamo una scuola calcio a Bari con Antonio Di Gennaro. Faccio il secondo di Massimo Donati. Eravamo a San Benedetto poi ci sono state delle problematiche, non c’è stata l’iscrizione. Poi la società è stata ammessa in Serie D. Donati è stato richiamato e abbiamo iniziato il campionato con grandissimo ritardo. Siamo andati lì, abbiamo avuto problemi, siamo incappati in una sconfitta e la società ha deciso di cambiare. Al momento faccio il secondo di Donati e sono contento e orgoglioso di poterlo seguire.

Mi auguro che sabato sia una grande partita. Sono di Bari – conclude Andrisani – ed è la mia squadra del cuore e spero che la Juve Stabia possa fare un grande campionato. Mi auguro possa arrivare ai playoff. E che possa al più presto ritornare in Serie B”.


Juve Stabia TV


Cittadella – Juve Stabia: La doppia faccia di Luca Pandolfi, dal flop a Castellammare al successo in Veneto

L'ex Juve Stabia affronta la sua vecchia squadra nel momento migliore della sua carriera, ma la memoria collettiva delle Vespe lo lega ad una stagione da incubo.
Pubblicita

Ti potrebbe interessare